Gli yemeniti hanno avvisato che i paesi che parteciperanno alla coalizione nel Mar Rosso “rinunceranno alla sicurezza marittima”. Quindi che le loro navi verrebbero attaccate e non solo nel Mar Rosso.
Intanto, il Regno Unito ha richiamato le sue navi da guerra dall’area.
Il sogno della NATO sarebbe quello di lanciare qualche missile in Yemen da lontano e che gli yemeniti, come hanno fatto tanti altri, rinunciassero.
Diversi aerei militari NATO sono già atterrati a Gibuti, un piccolo paese che ospita però quasi 30 basi militari occidentali. Una scelta comunque strana perché Gibuti è assolutamente nel range dei missili balistici yemeniti.
Tutti i paesi NATO hanno però paura che i mari del Sud non sarebbero più sicuri per nessuno e infatti molti paesi si sono sfilati dalla coalizione.
Nel frattempo, molte compagnie di navigazione occidentali (ad es. Maersk) si stanno ormai orientando per il passaggio a Sud del Capo di Buona Speranza, rinunciando completamente al Canale di Suez anche per gli alti costi delle assicurazioni.
Transitare dal Mar Rosso oggi per una porta-container con circa mezzo miliardo di dollari di carico costa 3,5 milioni in più di sola assicurazione mentre il passaggio dal Capo di Buona Speranza costa circa mezzo milione di dollari di carburante in più.
La scelta è quindi semplice. Questo però porta ad un incremento complessivo dei costi del 170% dei costi di spedizione, non solo per i costi in sé ma anche per la durata del viaggio.
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