Tutti contro la Germania. La pressione su Berlino è insopportabile. Deve essere la Germania a fare la mossa che avvierà al Grande Guerra europea e il primo crack nella struttura tedesca si è già visto: nel pieno di una guerra il Ministro della Difesa Christine Lambrecht si è dimessa a Capodanno. Sebbene ufficialmente le dimissioni non siano collegate alla fornitura di armi a Kiev, è difficile pensare che la Lambrecht abbia deciso di non avere niente a che fare con la situazione che si sta materializzando e cioè con il fatto a Berlino la NATO chiede ormai di fare i passi che porterebbero la Germania in guerra contro la Russia.
Da settimane Berlino è sotto pressione, sotto un fuoco concentrico perché si rifiuta di fornire armi ad alto potenziale all’Ucraina, in particolare i carri armati Puma e soprattutto Leopard 2. Dopo essere arrivata ai ferri corti con la Polonia che la accusava di non voler fornire a Varsavia i carri armati promessi per sostituire quelli che ha inviato in Ucraina, la Germania ha ceduto, inviando in Polonia sia i Leopard 2 mentre si appresta ad inviare sempre a Varsavia il sistema di difesa missilistico Patriot.
La Germania non esita senza motivo. Berlino è sicura che la Polonia voglia trasferire prima possibile sia i carri armati che i Patriot all’Ucraina e il governo tedesco è arrivato a dichiarare che il trasferimento, senza il suo consenso, delle armi che ha fornito alla Polonia verso l’Ucraina sarebbe “un atto grave ed illegale” e dovrebbe prendere provvedimenti.
Ma ancora oggi il premier polacco Mateusz Morawiecki ha dichiarato che “la Germania dovrebbe trasferire il suo potenziale militare all’Ucraina e non farlo arrugginire nei depositi. […] Abbiamo investito in armamenti pesanti e carri armati per anni. Non posso arrugginire nei depositi. Devono essere usati in azione.”
Ha rincarato la dose il capo del Ministero della Difesa britannico, Ben Wallace, che ha chiesto al governo tedesco di trasferire o di consentire il trasferimento, alla Polonia, dei carri armati Leopard 2 all’Ucraina.
Oggi la Russia ha annunciato di avere “scortato” aerei da ricognizione tedeschi R-3C Orion nel Baltico, prevenendo il loro sconfinamento. Il Ministro della Difesa finlandese ha dichiarato che “la decisione delle autorità finlandesi sul trasferimento dei carri armati Leopard 2 all’Ucraina dipende dal fatto che la Germania conceda o meno il permesso”.
Morawiecki, che oggi è in Germania per convincere i tedeschi ad inviare gli aiuti militari, ha rincarato la dose “La sconfitta dell’Ucraina potrebbe portare alla Terza Guerra Mondiale”.
Gli Stati Uniti dal canto loro, dopo essersi opposti (formalmente) per lungo tempo, hanno dichiarato qualche giorno fa che “appoggerebbero la scelta dei suoi partner di inviare carri armati avanzati all’Ucraina”.
La Germania ha capito che vogliono che sia Berlino ad iniziare la guerra formale contro la Russia – anche per indebolire la stessa Germania – e sta cercando di resistere in tutti i modi. Il governo tedesco ha sempre detto che avrebbe “inviato i carri armati all’Ucraina qualora i suoi partner avessero fatto lo stesso”, cercando di stanare il bluff degli altri paesi NATO.
Ieri l’ambasciatore ucraino Melnyk ha chiesto via Twitter che la Germania trasferisca i suoi 93 vecchi caccia Tornado a Kiev, in attesa di sostituirli con gli F-35 statunitensi.
All’ambasciatore ha risposto il deputato tedesco della Die Linke Hauke Schulz: “Non avrai mai i nostri Tornado. Sono qui al sicuro a Jagel e proteggono la Germania. Non ci porterai ad una guerra con la Russia.”
Ma la capacità di resistere ad un accerchiamento totale è in dubbio. Quello che non è in dubbio è quella che sarà la reazione della Russia in caso di ingresso, a quel punto formale, della Germania in guerra.
Oggi Mosca ha annunciato che il sistema balistico nucleare intercontinentale Yars è entrato in “modalità combattimento”, come riportato da Interfax:
Soprattutto, ci ha pensato il deputato della Duma, il parlamento russo, il tenente generale Andrei Gurulev, a chiarire la situazione: “Non appena i carri armati tedeschi compariranno sul suolo russo, la Russia non avrà alternativa e dovrà annunciare la mobilitazione generale”.
Si è sempre detto che la NATO non si sarebbe fermata davanti a niente e che vuole mettere a ferro e fuoco l’intera Europa pur di non perdere.
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