E’ sempre una teoria della cospirazione. Fino a quando poi non si rivela semplicemente vero. Un nuovo studio del National Institue of Health (NIH, l’Istituto Nazionale di Sanità USA) conferma quello che e i media mainstream hanno sempre bollato come fake news. In uno studio dal titolo
“La risposta immunitaria dell’ospite facilita lo sviluppo di mutazioni SARS-CoV-2 nei pazienti che ricevono trattamenti con anticorpi monoclonali”
l’NIH ci spiega che una eccessiva risposta immunitaria (“pressione immunitaria”) causa lo sviluppo rapido di mutazioni e che queste mutazioni sono più aggressive e hanno una maggiore capacità di evasione, cioè di sfuggire agli anticorpi. Quindi è stata l’eccessiva risposta immunitaria, la cosiddetta “pressione”, fatta sviluppare a miliardi di persone anche senza motivo a generare e diffondere mutazioni del covid19 sempre più aggressive e sempre più capaci di evadere le difese immunitarie, esattamente quello che dicevano per due anni i “complottisti”, i virologi che avevano avvertito che si sarebbe arrivati a questo punto. Paradossalmente, la stessa campagna di “vaccinazione” (ammesso che lo sia mai stata) è fallita perché lei stessa – per la sua pervasività – ha generato mutazioni capaci di sfuggirle. Quello che i virologi veri hanno raccontato per due anni.
“I pazienti trattati con diversi mAb [anticorpi monoclonali] hanno sviluppato mutazioni della proteina Spike con un alto grado di evasione e ad una velocità notevole.”
“I pazienti immunocompromessi che hanno ricevuto il trattamento con mAb non solo hanno continuato a mostrare una carica virale significativamente più alta ma hanno anche mostrato una maggiore propensione a sviluppare ex-novo mutazioni della proteina Spike. Lo sviluppo delle mutazioni ha mostrato anche una forte correlazione con la capacità neutralizzante dell’immunità dei mAb terapeutici e dei linfociti T, suggerendo che la pressione immunitaria sia un fattore importante per lo sviluppo di mutazioni molto evasive”
Non è mai vero finché poi si scopre che è vero.
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