Sembra una barzelletta ma non lo è: un nuovo studio pubblicato dal New England Journal of Medicine, una delle pubblicazioni più prestigiose conferma dati che in questi mesi sono ormai diventati più che evidenti. Seguendo chi ha ricevuto due o tre dosi del farmaco sperimentale impropriamente chiamato vaccino, ha rilevato che non solo quest’ultimo non protegge dal contagio e quindi non impedisce di contrarre la malattia ma, in questi casi, il paziente guarisce “significativamente più lentamente” di chi non ha ricevuto il farmaco.
Di più, oltre a guarire più lentamente i pazienti rimangono contagiosi per un maggiore periodo di tempo, avendo quindi più possibilità di contagiare altri. In particolare, dopo 5 giorni dalla positività meno del 25% dei pazienti “non vaccinati” era ancora contagioso, contro il 70% (SETTANTA) di quelli che avevano ricevuto la terza dose. Anche quelli che ne avevano ricevuto meno di tre (una o due) era notevolmente più contagiosi dei non vaccinati ma meno di coloro che avevano ricevuto tre dosi.
In modo ancora più sorprendente al decimo giorno dopo l’infezione un terzo (il 31%) delle persone con tre dosi era ancora contagioso contro solo il 6% di quelli “non vaccinati”. In sostanza, le persone con tre dosi oltre a guarire più lentamente avevano 5 volte più probabilità di essere contagiose anche al decimo giorno post-infezione.
Lo studio è qui 👇🏽👇🏽
Inoltre, i dati del Ministero della Salute diffusi da Insrael National News mostrano come nella popolazione più anziana (gli over-60) avere ricevuto più dosi spesso è in correlazione con una maggiore probabilità di contrarre il covid19.
L’articolo di INN è qui 👇🏽👇🏽
Sta diventando insomma una farsa.
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