I progressisti si confermano i veri conservatori di oggi. Il loro mondo non esiste più, schiacciato dalle contraddizioni che per decenni hanno fatto finta di non vedere per poter intonare la loro favoletta da Mulino Bianco, e la loro risposta è la peggiore possibile: rivogliono quel mondo falso ricostruendolo virtualmente.
Hanno scoperto che il loro mondo non esiste, è cattivo, ci sono i fascisti dentro, ci sono i razzisti, ci sono quelli che non sono d’accordo con loro nemmeno sulle cose di base. Che fare? Semplice, nascondiamoli. Censuriamoli e non esisteranno più. Impediamo loro di comparire, e non esisteranno più. Come i senzatetto durante le Olimpiadi: spostiamoli da qualche parte che non sia in centro e non ci saranno più. Quello che non si vede, nel mondo dell’informazione di massa, non esiste. E loro possono dimenticarlo in fretta.
Il loro vicino, quello che saluta sempre, è un razzista e vuole affondare i barconi. Lo hanno scoperto da Facebook, dove pubblica i suoi post. Loro, invece, lo conoscono da decenni ma non se ne erano mai accorti. Del resto, salutava sempre. Dio, che fare? Idea: chiudiamo Facebook! Così il vicino tornerà a salutare e sarà di nuovo una brava persona che parla di negri solo nella sua cucina. E io, lì, mica ci vado.
Verrebbe da dire che sono comici ma, in realtà, sono solo patetici. Ultimi spettatori del cinema muto della vita dove i conflitti non esistono, sono tutti bravi e dove, e soprattutto, loro non devono fare niente.
Signora mia, sono affondati con i barconi. Che peccato. Ma cosa possiamo fare? Beh, abbiamo votato per Ellisclein, che altro dobbiamo fare?
E invece la vita non è più uno spettacolo muto. Le masse sono sporche, puzzolenti, ignoranti, cattive e incattivite ma, soprattutto, non hanno alcuna voglia di tornare nell’oblio della Storia, nascoste dai TG di Mentana che – a seconda dei casi – va tutto bene o tutto male ma in un modo che basta votare per gli altri. Non hanno nessuna intenzione di ritornare vittime né di Sallusti né di Scalfari. In poche parole, non torneranno mute.
I nonni dei progressisti hanno insegnato e spiegato alle masse puzzolenti (pure più di oggi), incattivite e cattive pure più di oggi, ignoranti SICURAMENTE più di oggi. Quando era il loro turno di spiegare che 2 + 2 fa 4 i loro nipotini hanno deciso che non lo sanno più fare per cui tu, puzzolente relitto, o mi credi che sia così o ti arrangi.
E se il relitto puzzolente chiede di dimostrare che hai ragione, dio mio, è un pericolo per se stesso e per gli altri e va censurato! Come osa pretendere che dimostri quello che dico? Ignorante e malfidato, pure!
Solo pochi mesi fa applaudivano Draghi Il Competente, qualche anno prima Monti il Competente e così via. Lo straccione a cui per 30 anni hanno detto che lui non capiva l’Economia, e la Società, e la Storia si è ritrovato sempre più povero, sempre più derelitto, sempre più puzzolente e ora, ah, l’audacia!, chiede che gli si dimostri che quello che I Competenti dicono sia vero.
Ah, maldito! Puzzolente e malfidato. Ha scoperto di avere una tribuna pubblica, che non è un personaggio muto della Storia, non più, vuole parlare con le sue sciocchezze. Che importuno! E vuole discutere delle sue sciocchezze con gli altri puzzolenti.
Non sanno, questi straccioni, che le religioni insegnano da millenni a credere in quello che non si vede e non credere in quello che si vede? Mica ci siamo inventati questa cosa per sbaglio! Ah, l’audacia di questi bifolchi, non sanno che noi non dobbiamo spiegare niente, non sono mica un tribunale, con i loro selfie e l’auto-tune, ché nemmeno cantare sanno!
I progressisti si aggrappano alle loro poche certezze come la patella allo scoglio: militarizzano tutto quello che possono militarizzare e si sentono accerchiati come un imperatore romano, come Caligola nel suo momento. Vogliono controllare tutto ma, soprattutto, vogliono che nessuno possa diffondere qualsiasi cosa liberamente illudendosi di poter controllare la diffusione delle informazioni sgradite. Perché c’è lo straccione che non crede nei vaccini, quello che non crede che siamo stati sulla Luna, quello che si lamenta della sostituzione etnica.
Baggianate! Ovvio ma loro non pensano che per risolvere questo problema serva la Scuola, si debbano creare le condizioni anche culturali affinché le baggianate vengano riconosciute come tali, che ci si debba fare carico di questa trasformazione. No, loro pensano che la soluzione sia escludere chi non professa fede cieca nelle verità incrollabili. Il loro ruolo non è più quello di insegnare, come hanno fatto i loro nonni a schiere di contadini e operai, il loro ruolo ora è separare il miglio dall’orzo. I buoni dai cattivi, giacché di insegnare, di far crescere culturalmente la società loro non hanno intenzione.
Non saprebbero come fare. E poi, non hanno nessuna intenzione di farlo perché costa. Perché attacca i centri di potere in cui sono entrati, perché costringe a smontare comunque una società che non funziona, cosa di cui non hanno nessuna voglia. Semmai loro voglio tornare al mondo virtuale di prima, quello ordinato, pulito, dove ci preoccupiamo degli straccioni ma loro non devono dare fastidio e si devono togliere di mezzo: quello che potrà essere fatto, sarà fatto.
E all’operaio incattivito che dice gli immigrati gli rubano il lavoro? Loro, amorevoli, spiegano una volta che non è vero. Ok, non è vero, ma allora perché lo straccione non ha il lavoro che gli serve? Eh, è andata così, figlio mio. Non tutti possiamo vincere. E se protesti, se insisti che è stato l’immigrato io ti faccio sparire. Ti tolgo dal centro città, ti mando dove si può vivere tranquillamente senza essere importunati e, se provi a ritornare, ti manganello perché l’educazione – figlio mio – è importante.
Oggi gioiscono perché hanno arrestato Durov, quello che consentiva alle persone di parlare con altre persone. Che modi sono? Favorisce il crimine. Gioca con noi o non gioca. E’ un comunista, questo Durov? Assolutamente no, è uno dei peggiori capitalisti russi che però si è messo in testa che gli conviene sposare la causa degli straccioni, perché comunque loro vogliono parlare, ritrovarsi, dire le loro sciocchezze e lui, magari, ci fa anche qualche soldo. In galera Durov, che non ci dà modo di controllare cosa si dicono gli straccioni, che ci obbliga ad usare le tediose leggi che avevamo creato ma ora, diamine, questi selvaggi sono troppi! E chi li può gestire più. Si ok, democratico ma questa democrazia non tiene più.
Piace che a disintegrare il mondo attuale sia la Destra? No, non piace affatto. Proveranno a disintegrare lo status quo per rimodellarlo come storicamente preferiscono, persino con una versione più timida del Fascismo. Ciò non toglie, però, che la Destra abbia capito che il 90% della popolazione è straziata dal vecchio mondo, sconfitta e piegata e che quello che vogliono è cambiare. E un cambiamento qualsiasi è meglio che nessun cambiamento.
Nel suo Enrico VI Shakespeare fa dire a Dick il macellaio, seguace di Jack Cade il rivoluzionario irlandese: per prima cosa ammazzeremo tutti gli avvocati.
Shakespeare interpreta il sentimento popolare verso questi connestabili del potere che sopravvivono persino ai re, che non hanno mai nessuna responsabilità né colpa, non sono certo loro a decidere ma mettono al servizio dei potenti i loro favori e, quando si deve scegliere, non è certo con gli straccioni che si schierano. Jack Cade dà ragione al Dick il macellaio, perché sono gli avvocati a redigere le leggi e loro sono quelli che dicono che non si può. E’ la legge! Ma si assicurano che le leggi vadano a favore dei potenti.
Ora, ci si guarda bene dal volere uccidere i progressisti! Ci mancherebbe e neanche lo si dica per scherzo, è solo una citazione letteraria che significa che bisogna rimuovere dal loro grumo di potere – con metodi legalissimi – quelli che negli ultimi 30 anni hanno rappresentato gli avvocati di Shakespeariana memoria, quelli dei tempi di Enrico VI, che arrivano nei posti importanti per cambiare tutto e poi iniziano con le scuse e con il loro latinorum.
Non si è per niente contenti di essere costretti a chiedere alla Destra di rottamare questo mondo ma la situazione è questa. Ci scorneremo poi per decidere come ricostruirlo.
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