L’Occidente ha perso ormai la testa. La Russia sta letteralmente umiliando la NATO e i paesi occidentali hanno distrutto le loro economie inseguendo il sogno ridicolo ed anche un po’ patetico di umiliare la Russia prima in pochi giorni, poi in poche settimane. Nulla di quello che la NATO sta facendo, le sue armi più potenti, sta facendo davvero la differenza con la Russia che sta lentamente aumentando la sua intensità man mano che gli occidentali tolgono dai depositi le loro armi migliori.
Qualche giorno fa un visibilmente innervosito Stoltenberg aveva protestato durante una conferenza stampa:
“[…] sto spingendo, la NATO sta spingendo in modo molto forte perché ci sia più supporto [all’Ucraina], un flusso costante, più armi pesanti, più armi avanzate…”
Disperato, l’Occidente ha chiuso tutti e due gli occhi e spingendo l’Ucraina a fare le cose più assurde rompendo l’ultimo tabù: l’attacco alle centrali nucleari. Nemmeno al-Qaeda né l’ISIS hanno mai osato attaccare, nemmeno con armi leggere, una centrale nucleare. E’ gravissimo che l’Occidente sia arrivato a legittimare la follia totale di attacchi diretti alle centrali nucleari, in questo caso Zaporozhye. L’intero pianeta si pentirà di quello che l’Occidente sta facendo inaugurando questo drammatico precedente.
L’Ucraina ha ricevuto bene il messaggio mandato dagli Occidentali che in un solo giorno ha fatto prima pubblicare il rapporto di Amnesty International e poi un reportage della Abc che affermava che la gran parte delle armi occidentali non arriva al fronte e che solo il 30% di queste viene davvero utilizzato dall’esercito ucraino. Quest’ultimo è stato ovviamente prodotto per giustificare la figura tremenda che la NATO sta facendo sul campo di battaglia, con le sue armi e le sue truppe devastate da pochi russi.
Entrambi i report sono stati poi ritirati e ridimensionati ma il messaggio per Zelensky è stato chiarissimo: il suo tempo sta finendo. O trova il modo per fermare l’avanzata dei russi in qualche modo oppure l’Occidente dovrà trovare un nuovo pupazzo. A queste sollecitazioni Zelensky ed il suo regime nazifascista ha risposto eliminando tutti i freni inibitori e cercando di provocare qualche incidente così grande magari da costringere la NATO ad intervenire direttamente.
L’attacco alla centrale nucleare è vista da molti all’interno del regime nazifascista ucraino come l’unico modo per creare una situazione così enorme da giustificare misure eccezionali. Qualche giorno fa Dmytro Korchinsky, fondatore di diverse formazioni neonaziste tra cui l’ultima Brotherhood (Fratellanza), aveva rilasciato una dichiarazione chiarissima:
“Si [quello di un attacco alla centrale nucleare e una esplosione nucleare] è un rischio. Molte persone soffriranno ma molte di più ne soffrirebbero se le amministrazioni russe e le installazioni nucleari non fossero attaccate. Dobbiamo colpire, non c’è altro modo”.
Parole chiarissime di una persona che non solo ha fondato diverse organizzazioni neonaziste ma che ha anche legami fortissimi con i servizi segreti occidentali.
L’obbiettivo è duplice: da un lato l’Ucraina deve impedire che vengano organizzati i referendum che stanno per portare Kherson e appunto la regione di Zaporozhye (e anche molte altre) a proclamare l’indipendenza da Kiev. Nell’immagine che segue i cartelli che annunciano l’imminente referendum che probabilmente a Zaporozhye si terrà l’11 Settembre.
Qualche giorno fa più di 700 delegati da tutta l’area di Zaporozhye si sono riuniti per l’incontro del movimento “Noi siamo con la Russia” che spinge per l’indipendenza e per chiedere poi l’adesione alla Federazione Russa.
Il regime di Zelensky ha già iniziato il ritiro di tutte le delegazioni istituzionali e la chiusura di tutti gli uffici pubblici ed il trasferimento dei documenti nelle aree di Nikolaev e Zaporozhye, segno che considerano le aree ormai perdute. Dopo avere minacciato, senza successo, i cittadini cercando di non far organizzare i referendum, ora Kiev pensa che debba succedere qualcosa di enorme e drammatico che impedisca l’evento.
Ma c’è un altro aspetto da tenere presente e cioè che la Rosatom, l’azienda russa dell’energia atomica, è ormai pronta per disconnettere la centrale di Zaporozhye dalla griglia ucraina, agganciandola poi a quella russa. L’Ucraina ha minacciato di interrompere l’energia elettrica per tutta la zona qualora ciò avvenisse, lasciando gli ucraini al buio ed al freddo per punirli.
Dopo avere fatto per giorni gli scemi per non ammettere quello che era noto anche ai sassi, e cioè che fossero gli ucraini ad attaccare la centrale nucleare di Zaporozhye, alla fine anche gli Occidentali non possono più negare e preparano il terreno per quello che deve succedere.
Il regime di Zelensky ha insomma rotto ogni tabù. Silenzio dai buoni che sono disposti ad uccidere migliaia di persone a contaminare mezza Europa pur di non perdere la loro guerra sporca.
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