L’MI6 ha segnalato che una forza da 40mila uomini si sta formando in Bielorussia e che la maggiore componente di questa forza sono gli uomini della Wagner, che secondo molti analisti occidentali è diventata oggi una formazione reietta dopo il tentativo di colpo di stato del 24 Giugno.
Ogni giorno che passa viene confermato come quell’episodio sia stata una messinscena per giustificare spostamenti di truppe, tra cui la Wagner stessa, e verificare la tenuta della società e delle istituzioni russe alla luce anche dell’imminente inizio della guerra contro la NATO. Sempre più chiaro come Prigozhin, che continua a muoversi indisturbato in Russia senza alcuna limitazione, fosse d’accordo con il governo russo per inscenare il finto colpo di stato e come la Wagner non solo non sia stata in alcun modo penalizzata ma sia ancora al centro dei piani di Mosca.
Nella immagine precedente si possono vedere i centri della Wagner in Russia: nessuno di questi centri – nemmeno uno e sono decine – è stato chiuso e chi vi si reca conferma che la Wagner continua senza problemi a reclutare in Russia e che i volontari firmano un contratto con la Compagnia Militare Privata (PMC) e non con il Ministero della Difesa russo come qualcuno aveva ipotizzato e come lo stesso governo aveva fatto intendere. Nulla è quindi cambiato, sebbene il Ministero della Difesa abbia il controllo della PMC che esercita sia attraverso i finanziamenti, sia attraverso gli uomini del Ministero stesso e del servizio segreto FSB che sono presenti tra i componenti della Wagner.
Ma non è l’unica notizia che corrobora l’idea che il tentativo di colpo di stato fosse finto. Mentre si parla infatti dei campi di addestramento in Bielorussia si vocifera che, contrariamente a quanto affermato dal governo russo e cioè che Wagner – non firmando un contratto con il Ministero della Difesa – non sarebbe più tornata a combattere in Ucraina, la PMC di Prigozhin si stia preparando a ritornare operativa in Ucraina nell’area di Chernigov dove condurrà l’offensiva russa contro l’esercito ucraino.
Come sempre i media occidentali, obnubilati dalla necessità di diffondere propaganda, non riescono a verificare sul campo cosa stia succedendo e raccontano una realtà che non esiste. Questo può funzionare per tenere buoni i loro cittadini ma non porta vantaggi nella guerra e, anzi, crea false speranze puntualmente frustrate. Alla lunga, è la ricetta per un disastro.
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