La Russia invia un segnale molto forte da Israele iniziando a pattugliare la linea Bravo in Siria, la linea di demarcazione tra il Golan siriano ed il Golan occupato da Israele, territorio siriano occupato però dall’esercito di Tel Aviv.
Il pattugliamento della linea Bravo è una escalation da parte della Russia perché gli attacchi di Israele alla Siria avvengono solitamente da due direttrici: dal Golan occupato o dal Libano. La presenza di velivoli russi consente a Mosca di abbattere i missili israeliani con il pretesto della sicurezza dei velivoli russi, di fatto rendendo impossibile – o comunque molto difficile – usare quella direttrice da parte di Tel Aviv. Il che lascerebbe solo una possibilità da sfruttare in modo semplice: attaccare dal Libano. Una eventuale guerra con Hezbollah bloccherebbe anche quella possibilità dato che la milizia libanese ha sicuramente delle armi anti-aeree che non sta usando in questo momento ma che metterebbero a rischio i velivoli israeliani.
Questa escalation indica che probabilmente la guerra di Israele contro Hezbollah e, potenzialmente, contro la Siria (se non addirittura contro l’Iran) sia vicina e la Russia sta muovendo i pezzi per difendere Damasco e Teheran.
Che la guerra con Hezbollah sia imminente, e in quel caso sicuramente la Siria verrebbe coinvolta, lo dice Netanyahu. Secondo la stampa USA, il premier israeliano avrebbe avvertito il governo di Washington che il conflitto con la milizia libanese inizierà “verso la fine di Gennaio”.
La Russia ha preso quindi una posizione ben definita e si appresta a chiudere lo spazio aereo siriano agli aerei e missili israeliani che dovrebbero rischiare di attaccare l’esercito russo per continuare le loro sortite. E a questo punto non è scontato dire che non succederà.
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