I media palestinesi hanno pubblicato una informazione importante: sarebbero due donne israeliane, Ur Atdije e Natalie Svesa e non la donna poi arrestata, le responsabili dell’attentato ad Istanbul. Le due donne sarebbero del Mossad.
Le due donne si vedono comparire nella famosa foto diffusa dai media turchi, proprio accanto a quella che diventerà la sospetta numero uno di Erdogan. Lei stessa potrebbe essere una operativa israeliana, avendo lineamenti etiopi e dato che l’esercito israeliano sta arruolando sempre di più componenti della folta comunità etiope israeliana che nonostante siano ebrei vengono comunque discriminati in Israele.
I media turchi hanno chiuso le indagini in quattro e quattr’otto, accusando i curdi siriani e iracheni mentre i loro ex-amici occidentali sono completamente spariti e, dopo averli venduti alla Turchia in cambio dell’ok all’adesione di Svezia e Finlandia, e avere dato il via libera alla prima operazione militare turca, ora non hanno aperto la bocca per contestare l’indagine veloce e sbrigativa condotta da Erdogan e i suoi. Il presidente turco spera di vincere finalmente le resistenze di Siria, Russia e Iran che hanno minacciato di contrastare militarmente Ankara se avesse tentato di entrare in Siria.
A difendere i curdi siriani è rimasta, oltre che la Siria, solo la Russia con Putin che poche ore dopo l’attentato ha dichiarato in modo inequivocabile: “La questione dei curdi deve essere risolta bilanciando gli interessi di entrambe le parti”.
Che a poche ore dal presunto attentato suonano come una pietra tombale sulle ambizioni turche.
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