L’ultimo disperato tentativo israeliano di ottenere un qualsiasi successo nella guerra contro Gaza è affidato alla formazione di un contingente di paesi arabi che dovrebbe entrare a Gaza e prendere il controllo della Striscia, con la scusa di supervisionare la distribuzione degli aiuti umanitari. Tel Aviv da mesi cerca qualcuno a cui poter affidare la gestione della Striscia di Gaza in modo da poter autoproclamarsi vittoriosa nel conflitto.
Tutti i tentativi di imporre forze internazionali, gli Stati Uniti o qualsiasi altro soggetto sono falliti. La nuova proposta è quella di formare un contingente di paesi arabi, ovviamente fedeli agli occidentali, che con la scusa di supervisionare agli aiuti prenda effettivamente il controllo di Gaza e lo tolga alle fazioni palestinesi. Non potendo pensare di controllare lei stessa la Striscia, Israele cerca qualcuno che lo faccia per lei.
Le cose non vanno bene però perché i palestinesi hanno già chiarito che qualunque contingente militare entri a Gaza senza il loro benestare sarà trattato fa forza occupante, cioè verrà combattuto esattamente come Israele. Al governo Netanyhau piacerebbe vedere un po’ di scontri fratricidi tra arabi anche se spera che, appunto, i palestinesi non possano attaccare un contingente militare arabo e finiscano per cedere.
“Non c’è alcun fondamento di verità in quello che è stato raccontato da alcuni media circa la nostra disponibilità alla presenza di contingenti dell’ONU che sorveglino l’implementazione del cessate-il-fuoco e supervisionino la distribuzione degli aiuti a Gaza” ha dichiarato un ufficiale dei palestinesi.
Il Ministro dell’Interno di Gaza ha aggiunto: “Abbiamo ricevuto istruzioni da parte della Resistenza di trattare qualsiasi forza di sicurezza che entrerà a Gaza senza la loro approvazione come forza di occupazione”.
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