Per 20 anni quelli che conoscevano benissimo la Russia vi hanno spiegato che i cosiddetti oligarchi erano lo strumento su cui si fondava il potere di Putin e che quella tra il presidente russo e i questi uomini era una sinergia che consentiva loro di controllare la Russia.
Altri, forse più accorti, spiegavano invece che gli oligarchi – creati durante il periodo di Yeltsin – erano mal sopportati da Putin e dal suo entourage che però li tollerava fino a quando non si schieravano troppo apertamente con l’Occidente. Erano, in fondo, l’anello di congiunzione tra la Russia e i paesi occidentali, la prova che la Russia aveva imboccato – e voleva mantenere – un percorso liberista e capitalista.
Dal 24 Febbraio 2022 si è visto davvero da che parte stessero gli oligarchi, con il governo russo che non ne ha salvato nemmeno uno dopo il tradimento dei loro ex-amici all’Ovest che avevano sequestrato loro tutto. Nessuno di loro ha ricevuto compensazioni di nessun tipo e, anzi, più volte Putin li ha accusati di giocare nel campo avverso, iniziando una dura campagna contro di loro e definendoli – qualche settimana fa – nemici. per la prima volta.
Tutti, anche il governo russo, sanno che gli oligarchi hanno cercato di intralciare il più possibile il governo russo fino a negare le ferie ai dipendenti delle loro aziende che intendevano completare l’addestramento militare per entrare nelle milizie di volontari. Di recente, il governo russo ha approvato un decreto che gli consente di requisire qualsiasi azienda privata se questa intralci i piani del governo soprattutto nell’ambito della Difesa e, ovviamente, nell’Operazione Speciale, in particolare in caso di Legge Marziale.
E tutti sanno, e lo sa anche il governo russo, che gli oligarchi si stanno preparando per il tentativo più disperato e cioè quello di organizzare un colpo di stato in Russia. L’Occidente ormai ritiene impossibile vincere se non ci sarà un golpe che scalzi l’attuale leadership russa, appoggiata dalla stragrande maggioranza della popolazione e quindi sempre più salda. Non si tratta solo di Putin ma di tutto l’establishment russo.
E’ ingenuo pensare che a Mosca non lo sappiano bene e che non si stiano preparando a questa evenienza ma, nonostante questo, il piano degli occidentali va avanti e non può essere fermato perché questa soluzione è vista come l’unica praticabile per interrompere la guerra dichiarando la NATO vincitrice.
Di questa eventualità ha parlato anche l’ex-colonnello Konstantin Sivkov, molto apprezzato ed ascoltato anche in Occidente e citato persino dal Pentagono:
“L’unico modo in cui l’Ucraina può vincere sulla Russia è a causa di un tradimento interno. Nella guerra contro la Russia l’arma principale dell’Occidente non sono le sanzioni economiche. L’arma principale è la Quinta Colonna, quelli che gestiscono l’Economia, che possiedono grandi attività nel nostro territorio. Mi dicono che vale lo stesso per la Nabiullina, per Siluanov e gli altri rappresentanti che lavorano per la Russia. Dicono che si, se non fosse stato per loro non avremmo le munizioni etc. ma io dico che se non fosse stato per loro noi ne avremmo prodotte tre volte di più.
La conclusione è molto semplice: contare sulla Quinta Colonna e la sconfitta della Russia usando quest’ultima a livello politico è assolutamente fattibile perché noi non stiamo conducendo alcuna guerra contro questa Quinta Colonna.”
Nelle prossime settimane questo confronto si intensificherà quando gli oligarchi, o la Quinta Colonna come la chiama Sivkov, faranno la loro mossa.
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