L’ultima follia della NATO: mobilitazione generale in Ucraina. “Servono 3 milioni di soldati”

L’ultima follia della NATO: mobilitazione generale in Ucraina. “Servono 3 milioni di soldati”

La sconfitta disastrosa dell’Ucraina è sempre più vicina. Ormai nessun media occidentale può nasconderla così come non si può nascondere la strage di soldati con i morti della sola cosiddetta controffensiva che viaggiano ben oltre i 50mila mentre altrettanti potrebbero essere i feriti su un totale di circa 150mila uomini che erano stati preparati per il famigerato attacco alle posizioni russe. La NATO ha ormai esaurito le armi da usare contro i russi e di recente ha strigliato gli ucraini perché non preservano l’equipaggiamento privilegiando gli attacchi con i soldati. Cioè, in soldoni, chiedendo che il comando di Kiev faccia morire più uomini per salvaguardare i mezzi occidentali.

Già da tempo persino i russi, come di recente ha detto anche Putin stesso, sono sconcertati dalle modalità con cui i comandi ucraini mandino al massacro migliaia e migliaia di soldati, usando “tattiche da Prima Guerra Mondiale”, con quelle che vengono chiamate ondate di uomini all’attacco che vengono falcidiati dai russi. Rabotino, come Bakhmut, sta servendo ai russi per distruggere – lontano dalle città più importanti – quello che rimane dell’esercito ucraino dopodiché non ci sarà niente che possa difendere il resto del paese. Nonostante siano state violate tutte le linee rosse, tutte le limitazioni considerate invalicabili e siano state usate tutti i tipi di armi possibili ed immaginabili, escluse quelle nucleari, niente sembra cambiare lo scenario della sconfitta dell’Ucraina ed impedire il disastro militare della NATO. Da ultimo, anche lo sdoganamento delle bombe a grappolo è stato disastroso perché ha consentito ai russi di fare lo stesso e le morti di soldati ucraini sono sensibilmente aumentate. Un disastro senza precedenti.

Ormai anche i media occidentali non nascondono più le cifre spaventose dei decessi degli ucraini mentre sono sempre più i soldati che si arrendono ai russi per evitare di finire massacrati. Sono segnali chiari che il regime nazifascista ucraino si sta disfacendo e la società ucraina non regge più. Qualche giorno fa, per esempio, un giudice di Poltava ha scagionato un uomo accusato di avere evitato la mobilitazione militare affermando che i decreti emessi da Zelensky non siano vincolanti ed in particolare che “le cosiddette leggi e decreti presidenziali, inclusi quelli sulla mobilitazione, l’introduzione della legge marziale, sull’uso delle Forze Armate, legittimati come leggi, sono in realtà un prodotto dell’autoritarismo, non sono costituzionalmente fondati, non costituiscono leggi di fatto e non sono vincolanti per i cittadini.”. Stiamo parlando di un giudice, quindi parte delle istituzioni, che addirittura indica come incostituzionali gli atti del presidente ucraino. E’ l’inizio della rivolta civile interna, della quale fanno parte in modo uguale le rivolte dei soldati, quelle dei mobilitati contro i reclutatori che li rapiscono letteralmente per strada e molto altro. A Kiev si tengono persino piccole manifestazioni nelle quale viene invocato un nuovo presidente:

Nessuno ha davvero idea di cosa succederà quando le ultime resistenze attorno a Rabotino crolleranno perché l’Ucraina ha letteralmente inviato lì quasi tutte le sue ultime risorse. La loro sconfitta aprirà probabilmente la fase di crollo dell’intera società ucraina e anche per questo ormai da settimane si rincorrono le voci su una nuova mobilitazione che questa volta coinvolga tutti, ma proprio tutti, i cittadini ucraini in una nuova escalation di follia.

I media occidentali ne parlano apertamente: serve una mobilitazione generale, cioè di tutta la popolazione senza alcuna esclusione. Ma Edward Luttwak su Die Welt ha spiegato il piano folle della NATO:

Ukraine: Nur eine Art der Kriegsführung hat jetzt noch Aussicht auf Erfolg – WELT
Der erste ernstzunehmende Krieg des Jahrtausends wird weder durch Sanktionen noch mit Drohnen und Raketen entschieden. Auch eine Strategie, mit der Guderian, Rommel, Patton, Rokossovsky und später Sharon Erfolge erzielten, scheitert heute am transparenten Schlachtfeld. Kiew bleibt nur eine Option.
www.welt.de

“Servono tre milioni di uomini”. La NATO vuole praticamente chiamare in guerra chiunque sia vivo in Ucraina e estinguere la popolazione pur di fermare i russi. Tre milioni di soldati, non tra quelli addestrati ma tra chiunque: donne, anziani, bambini, chiunque. Un folle tritacarne che ha una sua spiegazione: se l’Ucraina verrà sconfitta è vero che la NATO ha pronte le prossime vittime sacrificali ma e ha persino la possibilità di entrare in guerra direttamente ma in realtà nessuno sa cosa potrebbe succedere quando i soldati russi arriveranno a Leopoli e ai confini dei paesi dell’Europa dell’Est. Anche l’idea che questi paesi entreranno compattamente in guerra contro Mosca ha grandi margini di incertezza. Bisogna fermare i russi a tutti i costi, anche a costo di far sparire gli ucraini dalla faccia della Terra.

In parte questo piano è già in esecuzione. Parlando dell’avvicinamento dei russi a Kupyansk, ad esempio, il corrispondente di Union TV Dmitry Ermakov ha rivelato dettagli raccapriccianti:

“Ci siamo preparando a conquistare Kupyansk ma non immediatamente. […] Noi ci siamo preparando per l’assalto, mancano circa 6km, ma anche il nemico si sta preparando, acquartierandosi nelle trincee, trasferendo altre forze.

[…] E forse troveremo altre sorprese già viste. Ad esempio, quando abbiamo trovato giovani ragazzine di 14 o 16 anni che le Forze Armate ucraine usavano come cecchini. Sono piccole, corrono veloci e cambiano posizione, si posizionano negli edifici e sparano rimuovendo un mattone. Non possono fermare la nostra avanzata ma possono rallentarci.”

Come già anticipato, quindi, gli ucraini hanno iniziato a mandare in guerra i ragazzini, non solo maschi ma anche ragazzine di 14-16 anni usate come cecchini contro i russi. Un crimine di guerra spaventoso ma non inatteso considerato che, come già anticipato più volte, nelle scuole si stanno tenendo addestramenti agli alunni in previsione appunto dell’abbassamento dell’età della mobilitazione a 16 anni oppure – appunto – previsione di una mobilitazione universale.

A Kharkiv i medici stanno lanciando l’allarme. L’Ucraina sta pensando di inviare al fronte anche le donne, come dottoresse se non come veri e propri militari. Le donne oggi non possono essere reclutate soprattutto per la presenza di figli da accudire ma, visto l’enorme massa di vittime e persino di feriti spesso invalidi (e quindi non più utilizzabili in guerra), Kiev sta pensando in questi casi di reinviare a casa i soldati invalidi in modo che possa accudire i figli e mobilitare le loro mogli.

La Polizia di Frontiera avrà accesso agli elenchi dei coscritti in modo da bloccare qualsiasi fuga all’estero. Tutti sanno che in Autunno ci sarà una nuova mobilitazione e potrebbe persino esserci quella generale. Del resto la ricerca di carne da cannone non si ferma mai e le attività dei reclutatori è in rapido aumento nonostante la popolazione abbia preso a difendersi, come testimonia il reclutatore trovato morto in Transcarpazia, con la testa rotta.

Ai governatori delle regioni di Chernigov, Sumy, Dnepropetrovsk, Odessa, Zaporozhye, Kharkiv e Nikolaev sono stati inviati ordini precisi che li obbligano a chiedere alle aziende le liste dei dipendenti per preparare la nuova mobilitazione ed ottenere l’elenco delle persone da poter subito reperire.

Del resto Luttwak ha parlato chiaro: servono 3 milioni di soldati per respingere i russi. Resta da capire poi chi rimarrà in Ucraina quando avranno finito.

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