Gli archeologi hanno scoperto in Zambia l’ennesima prova che la storia umana va probabilmente interamente riscritta. Gli archeologi hanno scoperto una struttura in legno che rappresenta la più antica costruzione in legno mai ritrovata. La sua particolarità è la datazione: l’età della struttura è stimata a circa 476mila anni fa. Troppi per essere creata dalla nostra specie i cui primi resti scoperti hanno circa 300mila anni fa.
E’ stata quindi probabilmente costruita da un’altra specie di uomini e, se è vero che i primi strumenti in legno hanno circa 780mila anni e i primi strumenti usati per la caccia hanno circa 400mila anni, le strutture in sé sono di molto più recenti. I Neanderthal hanno costruito strutture fatte di ossa o stalattiti attorno a 175mila anni fa ma nessuno poteva immaginare strutture complesse di legno che avessero quasi 480mila anni. Sono composte da due travi che si incrociano con una giuntura creata per mantenere le varie parti all’angolatura giusta, con tutte le parti scavate nel legno con strumenti di pietra, secondo l’analisi degli archeologi.
Quello che rende incredibile questo ritrovamento è che la realizzazione di queste strutture richiedeva sicuramente abilità cognitive superiori per la creazione di un piano di lavoro così complesso e un coordinamento tra diversi individui che quasi certamente richiedeva l’uso del linguaggio.
Non si ritiene comunemente che ominidi così antichi posseggano abilità cognitive così sviluppate, essendo considerati spesso più vicine alle scimmie che agli esseri umani moderni specie se non parliamo di Homo Sapiens, e l’alta probabilità che sia stato necessario l’uso di un qualche linguaggio per coordinare i lavori degli individui rende tutto ancora più particolare.
Ancora una volta quindi la storia più classica dell’umanità va riscritta, associando ad umani più antichi abilità che normalmente venivano riservate solo agli ultimi homo sapiens. Se ne era parlato anche in recente articolo relativo agli ominidi in Etiopia.
Quello che diventa sempre più chiaro è che quella che consideriamo la più probabile storia dell’evoluzione dell’umanità sta diventando invece improbabile mentre emergono sempre più informazioni su civiltà antiche che non conosciamo.
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