Con dichiarazioni che si possono definire drammatiche il Ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, ha annunciato che la guerra totale tra NATO e Russia è a un passo. Lavrov ha voluto essere chiaro:
La NATO e l’Unione Europea stanno assemblando una coalizione per combattere una grande guerra contro la Federazione Russa
Quando Lavrov tiene una conferenza stampa nella quale fa dichiarazioni così gravi è evidente che la Russia ha già rilevato i preparativi di questa grande guerra e sta lanciando non un messaggio alle élite occidentali che hanno deciso di combatterla ma a quelle popolazioni che evidentemente si troveranno invischiate nella guerra e ne patiranno le conseguenze. Rendendo pubblica la mobilitazione NATO Lavrov e tutta la Russia lanciano un appello ai cittadini occidentali: se volete fare qualcosa, questo è il momento di farlo perché i vostri governanti si stanno preparando alla guerra che dovrete combattere voi. Ma è evidente che la psicosi covid19 ha ormai creato quella che il governo britannico definiva “riverenza verso l’autorità”, l’incapacità e la mancata volontà di opporsi in qualsiasi modo al pensiero dominante.
L’appello di Lavrov è quindi andato perduto, tra censure dei media occidentali e totale apatia delle masse ormai schiacciate dalla guerra psicotica lanciata con il covid19. Nessuna reazione né preoccupazione. Lavrov ha puntato sul cavallo sbagliato.
Per chiarire ancora di più il concetto sul primo canale statale russo il Generale Andrey Gurulyov, parte del Comitato di Difesa della Duma russa, ha dichiarato che la guerra totale tra NATO e Russia è imminente e il blocco di Kaliningrad sarà quasi certamente l’innesco. Secondo Gurulyov è impossibile pensare di liberare l’accesso all’enclave usando il corridoio di Suwalki perché i russi si troverebbero in quel caso presi tra due fuochi, circondati dai due lati da truppe NATO. Per questa ragione la Russia dovrà attaccare Lituania ed Estonia, fidando probabilmente sul fatto che la Lettonia, che ha una grande presenza russa, semplicemente passerà dall’altra parte.
Mentre sui media occidentali il blocco di Kaliningrad, completamente inutile ai fini dell’esito della guerra in Ucraina e completamente inutile a livello economico in una presunta guerra contro la Russia, viene presentato come una piccola vendetta, i russi continuano a rendere chiaro che non accetteranno questa situazione ed stanno avvertendo gli occidentali che le conseguenze potrebbero essere molto gravi. Sembra però che non ci sia nessuno in ascolto.
Giova ricordare che la dottrina militare russa prescrive di evitare la guerra a tutti i costi, persino ricevendone un momentaneo danno, ma se la Russia pensa che la guerra sia inevitabile allora colpirà per prima. L’ha già fatto il 24 Febbraio quando ha anticipato di circa una settimana l’attacco NATO al Donbass.
Davvero gli europei vogliono vedere missili piovere su questa o quella capitale europea?
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