Alexander Gintsburg, direttore dell’Centro di Ricerca Nazionale Gamaleya, ha annunciato qualche settimana fa che la Russia inizierà a metà 2025 la sperimentazione clinica sull’uomo del suo farmaco contro il cancro.
“Penso che per la metà del prossimo anno inizieremo i trial clinici del vaccino con la partecipazione dei pazienti con il cancro”, ha continuato. Il farmaco sarà efficace per ogni tipo di cancro, secondo l’Istituto Gamaleya. Il vaccino è attualmente impiegato nei trial pre-clinici sui topi e la tecnologia non punta solo ad estendere la vita delle cavie di 2-3 volte ma ha l’obbiettivo di creare le condizioni per la distruzione del cancro e delle metastasi.
Secondo Gintsburg, se gli studi saranno confermati, il farmaco aiuterà i pazienti non tumori non piccoli ai polmoni, al pancreas, alcuni tipi di cancro ai reni e i melanomi. Inoltre, il farmaco sarà molto importante per questi tipi di tumori perché le metastasi in questi casi compaiono precocemente, all’inizio della malattia.
Dopo l’uso del farmaco, che è sviluppato dagli esperti dell’Centro di Ricerca Nazionale per l’Epidemiologia e la Microbiologia del Ministero della Sanità russo, il melanoma si dissolve e spariscono anche le metastasi. Questo è l’effetto riscontrato nei test pre-clinici.
“Negli studi pre-clinici osserviamo che i tumori – il melanoma – semplicemente si dissolve e scompare e non solo il tumore in sé ma anche le metastasi scompaiono. Non escludo che saremo in grado di aiutare anche i pazienti allo stadio 4 della malattia” ha aggiunto Gintsburg.
Il farmaco non sarà universale. Al contrario, sarà un farmaco personalizzato. Verrà effettuato un prelievo che consentirà di creare, grazie anche a funzionalità basate sulla cosiddetta AI, un farmaco personalizzato sulla malattia ed il patrimonio genetico del paziente. Questa procedura richiederà circa una settimana e poi il farmaco potrà essere usato:
“Questo non è un farmaco universale. Al contrario, è un vaccino personalizzato non solo in base al tipo di cancro ma anche in base ad ogni specifico paziente. Sarà un vaccino terapeutico, non proteggerà dalle malattie infettive ma consentirà il trattamento individuale dei pazienti oncologici.
Questo farmaco, questo vaccino, dirige il sistema immunitario del paziente grazie al fatto che questo farmaco considera quei cambiamenti che sono caratteristici del tumore a livello genetico. Come risultato, il sistema immunitario del paziente riesce a riconoscere le cellule in cui è presente il vaccino e le cellule tumorali ed inizia a distruggerle grazie all’aiuto di cellule speciali che sono presenti nel nostro sistema immunitario, i linfociti T che letteralmente le divorano.
All’Istituto Gamaleya stiamo lavorando con dei colleghi di due importanti istituti di ricerca ed altri ricercatori. E’ stato creato un sistema che consente di inviare il materiale genetico e le sue sequenze direttamente alle cellule eucariotiche. Questi sistemi e le loro tecnologie sono basate su brevetti interni, cosa che rende possibile usarli su larga scala e in modo aperto per creare farmaci. Il primo obbiettivo sarà quello di creare farmaci contro il melanoma che è il più maligno e grave tipo di malattia e i 3 modelli sviluppati hanno dimostrato di proteggere le cavie dalla morte.”
Di seguito il link all’annuncio ufficiale pubblicato su EurAsia Daily:
Produrre il farmaco costerà circa 3.000 dollari (circa 300mila rubli) allo Stato che lo offrirà gratuitamente a tutti i pazienti del sistema sanitario. Quest’ultima non è una notizia da prendere sotto gamba perché se il farmaco funzionasse saremmo non solo davanti ad un passo avanti mostruoso per la salute di tutta l’Umanità, considerato che il cancro è una delle malattie più letali al mondo con circa 19,3 milioni di casi ogni anno e oltre 10 milioni di decessi ma le previsioni dicono che i casi potrebbero arrivare a circa 35 milioni all’anno entro il 2050; siamo di fronte anche ad uno dei più lucrosi settori per le aziende farmaceutiche.
Nei soli Stati Uniti le spese ogni anno per la cura dei pazienti oncologici si aggirano attorno ai 48,1 miliardi di dollari, con costi medi che vanno da 5mila a 50mila dollari in passato ma dal 2020 si ipotizza un costo che può arrivare a cifre dai 70mila ai 100mila dollari per i casi più gravi. In Italia i costi complessivi del cancro sono attorno ai 20 miliardi di euro ogni anno, con circa 5 pagati dai pazienti.
Questo spiega facilmente come si, la cura del cancro sarebbe un passo avanti gigantesco per la salute delle persone ma che esistono anche interessi giganteschi dietro le cure oncologiche, interessi che generano ogni anno decine di miliardi di spesa sanitaria nei paesi avanzati e queste cure potrebbero minacciare un business enorme.
Non a caso, per esempio, Cuba ha da anni un farmaco per la cura del cancro ai polmoni, la più diffusa causa di morte per cancro al mondo con circa il 12,4% dei casi, ma questo farmaco (approvato a Cuba, in Perù, Colombia e in Bielorussia, non è disponibile nei paesi occidentali con la scusa della necessità di maggiori studi e verifiche mentre a Cuba è in uso dal 2008.
E’ facile capire quindi come questo tipo di farmaco possa minacciare interessi enormi e quindi essere osteggiato nei paesi che conducono oggi una campagna di discredito della Russia e che vedrebbero istantaneamente distrutti interi settori che generano profitti enormi.
Per contro, per la Russia non sarebbe solo una grande opportunità a livello di immagine ma potrebbe persino scatenare quello che viene chiamato “turismo sanitario” con pazienti – magari a stadi di incurabilità – che potrebbero decidere di andare a farsi a curare in Russia qualora il farmaco non fosse disponibile nei paesi occidentali.
Questo potrebbe anche aumentare il modo esponenziale il discredito di una classe dirigente occidentale che ha già dimostrato di mettere in tutti i casi il profitto davanti al benessere dei suoi cittadini. Il fatto che lo Stato russo abbia deciso di fornire la cura in modo completamente gratuito ai suoi cittadini, di fatto mettendo sotto accusa l’intero sistema sanitario occidentale basato su costi incredibili e Sanità privatizzata per profitto, avrà un suo impatto proprio nel momento in cui il caso Luigi Mangione sta scuotendo alle fondamenta gli Stati Uniti e i paesi occidentali.
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