Qualche giorno fa il Ministro della Difesa Shoigu ha annunciato la formazione di una divisione della Marina che verrà usata nel Dnepr, il fiume che taglia l’Ucraina in due. La nuova divisione si chiama appunto Flotta del Fiume Dnepr. Questo annuncio conferma che la Russia ha ormai deciso di attraversare il Dnepr ed entrare quindi nella parte Ovest dell’Ucraina. A breve, secondo i primi rumor, dovrebbero comparire i primi ponti che consentiranno all’esercito russo di attraversare il fiume e dirigersi verso Kiev e Leopoli.
Si tratta dello scenario peggiore per la NATO, quello in cui i russi non sono stati scoraggiati né bloccati e continuano ad avanzare mentre il fronte ucraino sta collassando. Le autorità di Kiev hanno anche avvertito che a giorni è atteso l’ingresso nella capitale delle prime avanguardie russe. Si tratterà per lo più di sabotatori e ricognitori, il cui ruolo sarà quello di verificare la situazione e preparare l’offensiva dell’esercito che arriverà più tardi, entro pochissime settimane. Dovranno inoltre prendere contatto con i gruppi di partigiani ucraini che li attendono ormai in ogni città del paese.
Il Ministro degli Esteri russo Lavrov è stato oggi molto chiaro: “Potrebbe non esserci bisogno di discutere la legittimità del ruolo di Zelensky dopo il 20 Maggio. Attendiamo quella data e vediamo cosa succede.”. Lavrov fa così capire che il 20 Maggio Zelensky potrebbe non essere più in carica in Ucraina e cioè che il governo ucraino sia definitivamente caduto, portando con sé quello che rimane dello stato nazifascista creato dagli Occidentali.
Sono parole molto chiare che fanno capire che la Russia ha rotto gli indugi e si prepara ad avanzare, sicuramente su Kiev ed è possibile che arrivi fino a Leopoli. I russi sanno che la NATO non è ancora pronta, non ha la capacità – anche se senza dubbio tenterà – di combattere ora una forza enorme come quella russa ed è giustamente nel panico.
Gli Occidentali sono tutti arrabbiati con Macron che secondo loro ha bruciato il piano di entrare in guerra, rivelandolo troppo presto e costringendo tutti a smentirlo. Bloomberg riferisce che l’Amministrazione Biden è furiosa con il Presidente francese, non perché non pensi che la NATO debba entrare in guerra ma perché non lo vuole fare subito ma in un momento successivo, dopo le dovute preparazioni. Ancora oggi Washington è stata costretta a smentire che l’Alleanza si appresti a combattere contro la Russia. Il primo ministro Lettone, Evika Silina, ha invece dichiarato che “l’iniziativa di Macron di inviare truppe in Ucraina non è stata ben preparata e la NATO non è pronta”.
Insomma, Macron ha bruciato il piano che è sempre stato questo ma non adesso. L’Alleanza ha bisogno di arrivare al 2025 per poter immaginare una guerra contro la Russia ma Mosca sta avanzando più velocemente del previsto e potrebbe non esserci il tempo di prepararsi bene. Tra le attività che sottendono alla “preparazione” ci devono essere anche quelle mediatiche che consentano di avvicinare la popolazione europea alla guerra, ora ancora nelle prime fasi.
Il tempo però potrebbe non bastare. Oggi il Ministro della Difesa USA Lloyd-Austin ha rilasciato una dichiarazione che non lascia spazio a dubbi: “Se l’Europa vuole la pace, deve prepararsi ad una guerra totale. Non consentiremo che l’Ucraina perda contro la Russia”.
E, dato che è quello che sta succedendo, il coinvolgimento della NATO – pronta o meno – è solo a poche settimane di distanza ormai.
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