Alla guerra. Tutti. Qualsiasi cosa respiri deve andare in guerra come ha ordinato la NATO. Preservare i mezzi, usare di più gli uomini.
Come anticipato la Polonia è il primo paese europeo che inizia e deportare in patria i rifugiati ucraini, pur sapendo che finiranno al fronte e moriranno a volte in poche ore. Varsavia ha iniziato a trasferire in Ucraina parte degli oltre 80mila uomini in età da combattimento che sono presenti sul suo territorio.
Kiev ha trovato il meccanismo che consente di aggirare tutte le garanzie. Invierà dei mandati di arresto per sospetta “corruzione”, ipotizzando che la persona possa aver corrotto qualche ufficiale ucraino per uscire dal paese. Ricevuto il mandato di arresto, il rifugiato non sarà più tale ma sarà un potenziale criminale e il paese che lo ospita procederà ad espellerlo ma non tout-court, visto che potrebbe scappare via, ma estradandolo poi in Ucraina, in modo che non sia possibile scappare. L’estradizione di migliaia di persone avverrà così a gruppi.
L’Ucraina potrà facilmente emettere mandati con nome e cognome grazie al solerte lavoro dei paesi ospitanti europei che da mesi compilano e tengono aggiornare le liste di tutti i rifugiati sul proprio territorio, con nome, età, indirizzi etc. Sarà facile arrestarli dopo aver ricevuto la richiesta di estradizione da Kiev che a sua volta conoscerà tutto del soggetto grazie alla collaborazione dei governi europei.
Un meccanismo ripugnante che consentirà all’Ucraina di vedersi consegnare, impacchettati, migliaia e migliaia di uomini da mandare subito al fronte. L’Ucraina stima così di poter recuperare fino ad un milione di soldati.
Nel contempo, Zelensky sta per mobilitare e mandare al fronte anche le donne. I medici e gli infermieri dovranno registrarsi nelle liste militari a partire dal 1° Ottobre. Le donne che possono essere mobilitate si vedranno assegnati gli stessi compiti degli uomini e dovranno registrarsi nelle liste militari, completare l’addestramento, informare e tenere aggiornati gli uffici dell’Esercito su qualunque cambiamento relativo all’indirizzo di residenza, il loro stato civile ed eventuali disabilità. Solo le donne che abbiano più di 60 anni sono escluse.
Kiev è quindi pronta a mandare tutto quello che ha: disabili, ragazzini, donne, malati e rifugiati che i paesi europei trasferiranno come bestiame.
Preservare i mezzi, usare di più gli uomini. Sono già quasi 500mila i soldati ucraini morti in questa guerra e molti di più i feriti e gli invalidi.
L’Europa non si riprenderà mai dall’aver agito come il Reich nazista e muore il giorno in cui autorizzerà questi trasferimenti.
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