Come sempre ha fatto da due anni a questa parte, la NATO prepara la nuova escalation creando casi che dà in pasto ai media compiacenti. Il massacro di Bucha serviva per impedire all’Ucraina di completare l’accordo con la Russia suscitando il clamore che serviva a mettere in difficoltà Kiev. Ieri un nuovo caso è stato creato per preparare una nuova e più grave escalation militare. Per questa comoda coincidenza è difficile persino credere che il missile sull’ospedale pediatrico di Okhmatdyt sia un caso fortuito, uno sfortunato errore della contraerea ucraina.
Alcuni canali ucraini commentavano con amarezza l’errore tattico che ha fatto il governo ucraino ad incoraggiare la diffusione del video del missile che avrebbe colpito l’ospedale ed incoraggiando il confronto con i missili Patriot della contraerea di Kiev.
“E’ facile confrontare “, scrivono gli ucraini, “le foto dell’X-101 [missile russo] su Internet e poi guardare le foto dei missili NASMAS e arrivare facilmente alla verità: la nostra difesa aerea ha colpito Okhmatdyt. Per Bankova è importante ora usare l’onda emotiva della tragedia per arrivare al vertice NATO ma dopo il confronto tra le foto ed il video dovremo fronteggiare uno scandalo quando i giornalisti ne dovranno scrivere.”
Come si vede facilmente dalle foto, il missile che ha colpito l’ospedale è un NASMAS occidentale, in particolare un missile di una unità norvegese. E’ così evidente che non perderemo tempo a fare il confronto nei dettagli.
Come si diceva, si potrebbe sperare che si tratti di un errore della contraerea ucraina (non è il primo né l’ultimo) ma la verità è che la coincidenza del vertice NATO rende l’episodio una nuova Bucha, una nuova tentata strage ucraina per generare – come dicono gli ucraini stessi – una ondata emotiva che dovrebbe portare a decisioni importanti.
E dato che queste decisioni importanti non si sono fatte attendere, l’idea che fosse un errore è sempre più remota. Per fortuna, nessuno è stato ucciso nell’attacco. O, forse, dal punto di vista ucraino potremmo dire “per sfortuna”, tanto che media come Open di Mentana hanno dovuto inventare 36 morti per generare “l’ondata emotiva”. Ovviamente mentivano ma si tratta di Open: è necessario davvero precisarlo?
Il motivo dell’ “errore” ucraino, diciamo così, non si è fatto attendere a materializzarsi. Donald Tusk, presidente polacco, ha annunciato una nuova escalation poche ore dopo, sfruttando quella che – pensano loro – sia l’ondata di sensazionalismo provocato dall’annuncio.
“L’idea che stiamo discutendo da molto tempo è nata in realtà in Polonia. Si tratta di consentire alla NATO di rispondere agli attacchi missilistici ed in particolare ai missili russi che volano verso la Polonia ma che sono ancora nello spazio aereo dell’Ucraina. Intendiamo cercare di abbattere questi missili quando siano ancora in volo sopra l’Ucraina senza attendere che che entrino nello spazio aereo della NATO. Sembra assolutamente logico che la Polonia sia la prima a discutere questo approccio con l’Ucraina.
Abbiamo bisogno di una cooperazione chiara all’interno della NATO perché queste azioni richiedono una responsabilità congiunta. Queste azioni sono nell’interesse sia della Polonia che dell’Ucraina per garantire che tutto quello che riguardi la nostra sicurezza militare sia catalogato come solidarietà internazionale, inclusa la solidarietà della NATO. Siamo disponibili a discutere questa eventualità e la pura logica indica che questo sarebbe un approccio più efficace”
La NATO insomma vuole entrare in guerra facendo finta di abbattere i missili russi in Ucraina per pura “solidarietà internazionale”, usando la scusa – completamente sciocca – che quei missili potrebbero finire nello spazio aereo NATO. Si tratta di un’altra azione completamente assurda con cui la NATO spera di promuovere un’altra escalation che le consenta di entrare di fatto in guerra sperando che la Russia accetti questa equazione. O, a questo punto è chiaro, meglio – sperando che la Russia non accetti questa nuova equazione e colpisca le aree da cui partono i missili in Polonia o magari in Romania.
E’ chiaro che nessun bambino crederebbe a questa scusa, figurarsi Mosca. La Russia ha sempre detto che se dai pesi confinanti l’Ucraina fossero partiti attacchi alle forze russe, incluso l’abbattimento di missili chiaramente non diretti sul territorio NATO, avrebbe considerato questi paesi come belligeranti e avrebbe attaccato i siti da cui partono queste azioni. Il fatto che i missili NATO abbatterebbero altri missili (e non attaccherebbero soldati russi) importa poco. Mosca sa benissimo che se consentirà questa escalation subito dopo i paesi NATO avanzerebbero di un passo ed inizierebbero a colpire aerei ed elicotteri russi se la facessero franca.
Di fatto, consentire questa escalation significherebbe accettare una no-fly zone sull’Ovest dell’Ucraina. Quello che la NATO vorrebbe fare è proteggere dagli attacchi aerei un vasto territorio ucraino nell’Ovest, attorno a Leopoli, nel quale potrebbe poi far stazionare i famosi F-16, missili, uomini NATO e persino costruire basi e fabbriche di armamenti al confine con Polonia, Ungheria e Romania. Questa zona sarebbe utile per far entrare qualsiasi genere di arma, oltre che uomini, dai paesi NATO e proteggerli con un ombrello.
La NATO si muove così perché ormai i russi procedono spediti verso Ovest e presto anche Kiev sarà in pericolo. L’idea è salvare almeno Leopoli e ricostruire lì l’esercito e le armi ucraine.
Si tratta di una idea sciocca e pericolosa che sancirebbe l’ingresso della NATO in guerra e autorizzerebbe la Russia a colpire i paesi NATO. Le speranze che la Russia accetti una situazione del genere dato che non coinvolge i suoi militari ma è uno scudo difensivo sono completamente vane e la NATO lo sa benissimo e tenta di far passare il concetto della “solidarietà internazionale”, come se abbattere i missili russi fosse equiparabile a portare panini alla popolazione. Anche la scusa dei missili diretti verso la Polonia è sciocca e testimonia quanto queste persone siano completamente disconnesse dalla realtà.
I russi non si faranno impressionare da nessun ombrello. Hanno già spiegato diverse volte che attaccheranno qualsiasi base che attacchi loro, dovunque sia posizionata, anche in paesi della NATO. Lo hanno detto chiaramente e non c’è motivo nemmeno di ripeterlo.
La nuova escalation della NATO testimonia da un lato la disperazione dell’Alleanza, che si vede sempre più sconfitta nella guerra, e dall’altro la risolutezza della NATO ad entrare in guerra non appena ne abbia la possibilità. Sperare che i russi abbiano infine paura di colpire i paesi della NATO è risibile e porterà solo ad una guerra diretta.
Leave a Reply