Era solo questione di tempo. La NATO ormai non può perdere la guerra e nemmeno pareggiarla. Se perde l’Alleanza semplicemente si dissolve. Le disastrose sconfitte le truppe NATO stanno registrando in tutta l’Ucraina, a partire dall’ultima vera linea di difesa prima di Kiev e cioè quella di Bakhmut, hanno ormai fatto capire agli Stati Uniti che la NATO non ha alcuna speranza di bloccare l’avanzata russa senza una guerra totale, magari anche limitata al territorio dell’Ucraina ma totale.
Il dado quindi è tratto e l’inizio della guerra totale avverrà quando la NATO costringerà la Russia ad attaccare un paese NATO in modo che possa essere invocato il famoso Articolo 5 e portare tutti i paesi occidentali in guerra. Il paese che non vede l’ora di prestarsi a questa operazione è ovviamente la Polonia, che da mesi si prepara a questa evenienza e che sta già combattendo in Ucraina con migliaia di uomini.
Il vicepremier polacco Mariusz Błaszczak ha così annunciato che la Polonia è pronta ad attivare un hub di rinnovamento e riparazione dei carri armati Leopard 2, che verrà lanciato nella fabbrica di Bumar-Labedy, nella città di Gliwice, nel Sud del paese.
La struttura sarà localizzata non lontano dal confine ucraino, essendo lontana circa 500km da Leopoli.
La Russia ha sempre affermato, e lo ha ribadito di recente, che se le armi occidentali, inclusi aerei e carri armati, saranno portate fuori dall’Ucraina, riparate e ritrasferite nel paese, la nazione confinante che effettua queste attività verrà considerata come parte in guerra e le strutture dove verranno effettuate le riparazioni diventeranno obbiettivi legittimi degli attacchi russi, inclusi quelli con missili e con aerei.
Di fatto, accettando e propagandando questo ruolo, la Polonia è entrata ufficialmente in guerra e farà da cavallo di Troia per l’avvio della guerra della NATO.
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