“Centinaia di migliaia di civili israeliani hanno passato la notte nei bunker sotterranei mentre serie di missili volavano sulle loro teste, con alcuni che colpivano le loro case e le sirene di allarme suonavano in continuazione durante tutta la notte”
Così il governo israeliano descrive l’attacco di Hezbollah ad Haifa e dintorni e non ci sono parole migliori. Israele aveva avvertito Hezbollah che, se avesse provato a colpire Haifa, Beirut sarebbe stata rasa al suolo.
Per tutta risposta ieri notte Haifa ed i suoi preziosi asset economico-militari sono state colpite senza sosta dalla milizia libanese che ha usato per la prima volta armi a medio raggio per raggiungere obbiettivi a 60km, ed ha quindi nuovamente cambiato le regole di ingaggio.
La base aerea di Ramat David, da dove partono i jet ed i droni per attaccare il Libano, è stata colpita con 50 missili in due diversi attacchi. Il complesso militare Rafael, dove viene prodotto il famigerato Iron Dome, è stato attaccato e danneggiato. Diversi complessi industriali ad Haifa, la città industriale per eccellenza di Israele, sono stati danneggiati.
Come ha confermato il governo israeliano, oltre 300mila abitanti (circa il 3% della popolazione totale di Israele) hanno abbandonato le loro case per dormire nei bunker. Equivale all’evacuazione di una città come Firenze.
Nessun sistema di difesa aereo di Israele è riuscito a bloccare l’attacco e questa non è ancora nemmeno la risposta all’assassinio di Ibrahim Aqil.
L’attacco ai complessi industriali di Haifa può aggravare la crisi economica di Israele, per questo sia gli yemeniti (che hanno già fatto chiudere il suo porto commerciale) sia Hezbollah hanno preso di mira la città e per questa ragione il governo israeliano aveva avvertito di non attaccare Haifa.
E ancora Hezbollah non ha attaccato Tel Aviv.
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