Dopo aver cercato per giorni una guerra bombardando continuamente la Siria e uccidendo decine di palestinesi, Israele finalmente ha ottenuto quello che voleva. Dopo aver malmenato i fedeli musulmani nella moschea di al-Aqsa per due giorni consecutivi, le fazioni libanesi – ma non ancora Hezbollah – hanno risposto dal Libano ai massacri di Netanyahu, scagliando 30 missili verso Israele, molti dei quali sono andati a segno.
Come il resto dell’Occidente a Israele non rimane che la guerra per uscire dal buco in cui si è cacciata, piegata prima dalla follia del covid19 che ne ha distrutto l’economia ed ha indebolito le istituzioni. Non si creda, infatti, alla narrativa occidentale: non è solo la legge che il governo Netanyahu voleva approvare ad aver scatenato le proteste della popolazione. Quella modifica legislativa arriva dopo l’assurdità della gestione farsesca del covid19 che ha distrutto l’economia israeliana e imposto ai sui cittadini di fare da cavia per la Pfizer. Questo, oltre una spaventosa crisi economica, ha generato anche una ondata di proteste per i danni causati dal farmaco che il governo ha spacciato come “vaccino” ed imposto a milioni di cittadini che ben presto di sono resi conto degli spaventosi effetti collaterali che causava. Questo è stato il primo colpo alle istituzioni israeliane, di cui ora i cittadini sapevano di non potersi fidare.
Quando la narrativa covid19 è crollata, il governo Netanyhau ha preso a minacciare giudici ed avvocati per impedire che venissero fatte denunce ed aperte inchieste sui danni causati dalla gestione della presunta pandemia, impedendo che le procure potessero portare avanti le inchieste e, infine, partorendo la legge contro cui la popolazione si è scagliata perché ormai aveva paura che l’intero sistema democratico israeliano venisse sovvertito e di trovarsi nelle mani di un governo senza alcun controllo che aveva già fatto diventare sudditi i cittadini israeliani e prometteva di rincarare la dose avendo già stretto un accordo con Pfizer per mettere a disposizione dell’azienda l’intero (INTERO!) archivio genetico e medico di tutti i cittadini israeliani. Netanyahu ha anche dato il via libera alla Pfizer per la sperimentazione dei suoi farmaci in Israele.
In questo contesto di crisi economica spaventosa e la paura di diventare una nazione per la sperimentazione dei farmaci, gli israeliani si sono rivoltati. Il governo di Tel Aviv non ha modo di uscire da questa situazione e sa di avere bisogno di una guerra per poter militarizzare la società e gestire le proteste come se fossero terrorismo interno. Esattamente come i suoi compari occidentali, Israele non ha più alcuna alternativa che la guerra ma sbaglia i calcoli.
Tel Aviv ha già informato l’ONU che procederà a rispondere ai missili libanesi e Hezbollah ha già provveduto ad informare Israele che se risponderà, Haifa verrà bombardata. Netanyahu ha comunicato ai suoi generali di attendersi 6-7 giorni di guerra ma non sa realizzare bene che attorno a lui gli arabi si preparano a questo da decenni. Anche se lui non può fare nient’altro, questa è la cosa più sciocca da fare e l’idea che Israele possa combattere insieme Libano e Gaza e magari anche la Siria e chissà chi altri è semplicemente l’idea di un folle con le spalle al muro.
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