L’intelligence russa è convinta da mesi che la guerra con la NATO sia inevitabile ma nelle ultime settimane c’è stata una svolta che la rende di molto più probabile. Secondo Mosca gli Stati Uniti sono riusciti a convincere la Germania sull’idea dell’avviare una guerra in Europa, un eventualità che gli europei – ed in particolare i tedeschi – avevano sempre rifiutato. Mentre liberava Bakhmut, in realtà la Russia stava fortificando il Donbass, preparandosi alla guerra contro la NATO. I russi hanno lasciato anche in disparte circa 150-160mila soldati dei circa 300mila richiamati in servizio lo scorso Dicembre: questi soldati non servono per le operazioni in Ucraina ma sono destinati alla seconda parte della guerra, quella appunto contro la NATO nella quale i russi schiereranno quasi 600mila uomini.
Per la NATO la situazione sul campo è disperata, l’Ucraina non ha ormai alcuna possibilità di limitare l’avanzata russa dopo la liberazione di Bakhmut e l’escalation che si è avuta prima con l’invio delle armi all’uranio impoverito, poi dei sistemi anti-aerei Patriot ed infine con la promessa dell’invio di aerei F16 riflette questa difficoltà ma anche la decisione ormai presa di muovere verso la guerra diretta tra NATO e Russia. Non è infatti un mistero per nessuno, ad esempio, che gli ucraini non potranno pilotare gli F16 sia per mancanza di addestramento (4 mesi non sono sufficienti, ne servirebbero almeno 18) sia perché molti di loro non capiscono l’Inglese e non sono in grado di gestire la strumentazione degli aerei. E’ chiaro quindi a tutti che sugli F16 in arrivo non ci saranno piloti ucraini ma mercenari NATO che in massima parte saranno piloti NATO formalmente usciti dall’organizzazione proprio per fare finta di non essere ancora in servizio, un trucco usato spessissimo durante i 18 mesi di guerra già trascorsi.
I russi non si fanno illusioni e sanno bene che l’Alleanza non può esimersi dall’entrare in guerra anche se, per quanto possa sembrare incredibile, hanno mandato altri due segnali alla NATO invitandola a trattare invece che arrivare alla guerra diretta. La distruzione delle armi all’uranio impoverito a Ternopil e Khmelnitsky e delle unità anti-aere Patriot a Kiev è stato l’ultimo segnale russo alla NATO che quelle che pensa siano armi che cambieranno le sorti del conflitto non serviranno invece a niente tranne che a causare una guerra diretta.
Ci ha pensato Elena Panina, direttrice dell’Istituto Russo per gli Studi Strategici a lanciare un primo messaggio anche alla Germania: “La Germania e l’Ucraina avranno un destino comune. Dobbiamo convenire che gli anglo-sassoni sono stati bravi a trasformare, in un solo anno, la Germania dal più importante partner commerciale della Russia nel suo peggiore nemico e nel sostenitore più importante dell’Ucraina. [..] In sostanza, sotto la pressione di Stati Uniti e Regno Unito, le autorità tedesche stanno programmando la cancellazione del loro paese dalla mappa politica del Mondo, dopo l’Ucraina “.
Ancora più esplicito il Ministro degli Esteri russo Lavrov nel video che segue:
“A Washington pensano che la loro sopravvivenza sia garantita dall’Oceano Atlantico [riferendosi alla distanza dall’Europa dove la guerra dovrebbe svolgersi]. Si illudono davvero molto se pensano che questo potrà aiutarli qualora dovessero portare il Mondo sull’orlo della III Guerra Mondiale. Gli Stati Uniti pensano di dirigere i loro stati satellite contro la Federazione Russa e cavarsela così.”
Si tratta della più diretta e specifica minaccia della Russia sul fatto che colpiranno comunque gli Stati Uniti se dovesse scoppiare una guerra con la NATO e non solo i paesi europei. La Panina è stata esplicita allo stesso modo con la Germania, minacciando di farla “sparire dalla cartina politica del Mondo” dopo l’Ucraina.
I passi della Germania verso la guerra sono più che concreti. In queste settimane sta addestrando i soldati che dovranno guidare i carri armati statunitensi Abrams ma un importante passo è stato quello compiuto qualche giorno fa a Tallin, in Estonia, quando Berlino ha comunicato agli stati baltici (Estonia, Lituania e Lettonia) che la Germania li difenderà militarmente in caso di un attacco russo, di fatto annunciando il suo ingresso in guerra ma anche la circostanza – che era già abbastanza ovvia – che gli europei useranno gli stati baltici nella guerra per costringere i russi ad attaccarli e giustificare così la guerra della NATO. “Dobbiamo proteggere i nostri alleati in caso di attacco militare. Abbiamo fatto i passi necessari, l’esercito tedesco è stato preparato in modo da poter proteggere l’Europa dell’Est” ha annunciato il Cancelliere Scholz, confermando quindi che Berlino è pronta alla guerra.
Come era successo mesi fa, quando improvvisamente la Germania cambiò la sua posizione ed accettò – dopo la distruzione del gasdotto Nord Stream – di inviare i carri armati all’Ucraina cosa che aveva causato le dimissioni dell’allora Ministra della Difesa, anche questa svolta immensamente più pericolosa è stata accompagnata con dimissioni e messaggi negativi da parte dei militari tedeschi. E sono arrivate altre dimissioni, questa volta da parte del Generale Andreas Marlow, uno dei militari a cui è stato dato l’incarico di addestrare i soldati ucraini.
Marlow ha denunciato il fatto che i soldati ucraini abbiano più volte diffuso e condiviso con i soldati tedeschi ed anche con gli ufficiali più alti in grado, video che mostrano torture ed esecuzioni dei prigionieri di guerra russi. Cioè crimini di guerra. Inoltre pare che i soldati abbiano chiesto informazioni sui “metodi speciali”, il programma di torture dei soldati sovietici che il regime nazista aveva usato durante la Seconda Guerra Mondiale. Il generale Marlow ha denunciato l’accaduto al Ministero della Difesa ed alla Procura Militare ed ha chiesto l’inizio di una indagine sulla possibilità che gli ucraini commettano, ed abbiano intenzione di commettere, crimini di guerra. Non può però sfuggire che l’iniziativa di Marlow possa essere un tentativo dei militari per ritardare o magari bloccare i preparativi dell’esercito tedesco per l’ingresso in guerra, proprio quello di cui a Dicembre è stata accusata la ex-Ministra della Difesa a cui si imputava di ritardare la preparazione dei carri armati destinati a Kiev e che alla fine, a Capodanno, si è dimessa per non prendere parte alla decisione.
Infine sinistra e foriera di sventure è suonata la notizia che a a 50 senatori USA sarebbero stati assegnati dei telefoni satellitari destinati a garantire le comunicazioni anche in caso di eventi catastrofici che impediscano il funzionamento di telefoni cellulari ed altri sistemi di connessione.
Secondo CBS News i telefoni satellitari sarebbero stati offerti a tutti i 100 senatori ma solo 50 avrebbero accettato. Non è chiaro perché proprio in questo momento né perché 50 senatori su 100 avrebbero dovuto rifiutare di ricevere il telefono. La misura, che dovrebbe essere legata agli eventi del 6 Gennaio, potrebbe anche essere il segnale che gli Stati Uniti, come promesso da Lavrov, si aspettano ritorsioni sul loro territorio e quindi indicare che qualche tipo di attacco della NATO è imminente.
Questi senatori potrebbero essere però parte, alcuni o in toto, del Comitato che il presidente degli Stati Uniti deve informare prima di lanciare qualsiasi tipo di attacco militare.
La guerra della NATO sembra quindi inevitabile e la Germania – per quanto possa sembrare assurdo – avrebbe dato l’ok ad un conflitto da scatenarsi in Europa, un conflitto che potrebbe anche prevedere l’uso di armi nucleari.
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