Riattivare il nucleare in Italia, per un paese praticamente tutto a rischio sismico e con grandi problemi idrogeologici, è una sciocchezza colossale. L’Italia non ha la tecnologia per costruire decine di centrali nucleari, ché una o due servirebbero solo a far trovare l’America a 3-4 famiglie che stanno cercando di entrare nell’Energia da decenni e non ci riescono. Non ultimi i De Benedetti e i Berlusconi. Queste famiglie anelano ad ottenere ingenti fonti pubblici per costruire centrali nucleari private che poi rendano qualche miliarduccio ogni tanto, privatizzando ovviamente i profitti o almeno lo sfruttamento dei profitti.
Detto questo, il nucleare non è un tabù. Non riconoscere che l’energia nucleare è ciò che ha consentito una riduzione enorme dell’emissione di gas serra nell’ambiente negli ultimi 60 anni, prevenendo un più drammatico cambiamento climatico, è dire una sciocchezza. Così come è una sciocchezza non riconoscere che la tecnologia nucleare di oggi non è quella del 1986. O meglio, non lo è per gli altri, lo sarebbe per l’Italia.
La ricerca sul nucleare, anche sulla fissione, deve continuare ed essere incentivata e la cosa migliore sul nucleare che può fare l’Italia è apprendere le tecnologie dei paesi più avanzati prima di fare fesserie da anni ’60. Poi, semmai, ci si penserà.
La strategia di riduzione dell’impatto ambientale non può che passare anche dal nucleare di nuovissima generazione, anche fissione, oltre che un gigantesco investimento nelle energie rinnovabili ove appropriato. E’, del resto, la strategia della Cina: giganteschi investimenti in energie pulite – più che tutti gli altri messi insieme – e la costruzione di decine di nuovi reattori nucleari di nuova generazione con l’obbiettivo innanzitutto di eliminare i carburanti fossili. La Cina ha già raggiunto gli obbiettivi sulle rinnovabili che si era data per il 2030, con 6 anni di anticipo, ed è l’unico paese in cui non solo le emissioni di CO2 ma anche l’inquinamento è in calo.
Il problema delle scorie nucleari non è più il problema di 40 anni fa. Oggi esistono delle tecnologie per riarricchire il combustibile nucleare esausto, evitando di stoccarlo e potenzialmente riutilizzandolo (riciclandolo, è il termine giusto) all’infinito, cosa che riduce enormemente il materiale nucleare da gestire. Ovviamente, bisogna possedere la tecnologia per farlo e l’unico paese con impianti di riarricchimento del combustibile nucleare è… indovinate? Si, la Russia.
Ci sono nuove tecnologie legate al nucleare. Ad esempio, da due anni è andata online in Cina la prima centrale commerciale ai sali di torio (ne abbiamo parlato qui). Le centrali ai sali di torio non sono una novità, sono state sperimentate sin dagli anni ’50. Il vantaggio principale è quello di non utilizzare l’acqua per raffreddare il nocciolo ma di usare appunto il sale e ovviamente eliminare l’uranio-plutonio che è di molto più inquinante. Questo consente anche di costruirle lontane dai corsi d’acqua o dal mare, ad esempio nei deserti, e lontane dai centri abitati che si concentrano lungo i corsi d’acqua per ovvie ragioni. Oltre a non consumare acqua – risorsa preziosissima e potenziale letale in caso di disastro – le centrali ai sali di torio rendono impossibile la fusione catastrofica del nocciolo, tipo Chernobyl. In caso di incidente il nocciolo sprofonda nel sale e si raffredda, senza alcuna contaminazione esterna e senza contaminare l’acqua che deve raffreddarlo.
Il 19 Luglio poi la Cina ha dato una dimostrazione pratica del primo reattore in cui la fusione del nocciolo è impossibile. Nella centrale di Shandong è stato testato con successo, per la prima volta al mondo, il primo reattore progettato per raffreddarsi da solo, passivamente, in caso di incidente, evitando quindi la fusione del nocciolo e rendendo impossibile il meltdown. Il reattore, raffreddato con gas ad alta temperatura, è progettato per raffreddarsi anche in assenza di elettricità esterna che serve appunto per avviare i meccanismi di raffreddamento come acqua o biossido di carbone liquido. In caso di assenza di elettricità il nocciolo non può essere raffreddato e continua a surriscaldarsi fino alla fusione. Con questa nuova tecnologia, che non può essere usata su centrali esistenti ma servirà come base per nuovi tipi di centrali, il nocciolo può essere raffreddato anche in mancanza di energia e la fusione è quindi impossibile. La dimostrazione pratica è stata un successo enorme ed apre la strada a nuovi avanzamenti nella costruzione di centrali a fissione sicure.
Il nucleare non è quindi un tabù, non solo la fusione ma neanche la fissione. Ma non è tabù il nucleare moderno, figlio dei progressi degli ultimi 40 anni, non progetti di speculatori finanziari desiderosi di spendere poco e monetizzare subito.
L’Italia deve continuare la ricerca e acquisire le tecnologie più moderne prima di pensare di realizzare nuovi impianti, non farsi precipitare nel riciclo di qualche vecchia tecnologia occidentale vetusta che qualcuno ha bisogno di rivendere a speculatori finanziari.
Del resto, i paesi africani per sostenere la loro enorme crescita stanno facendo un salto diretto dalla scarsa produzione di energia a un mix di grandi installazioni di energie rinnovabili combinata con molti reattori nucleari a tecnologia innovativa, aiutati da russi e cinesi che costruiscono non solo centrali nucleari ma anche enormi impianti per l’uso delle rinnovabili in Africa. I progressi tecnologici stanno rendendo anche il problema delle scorie nucleari un problema in via di risoluzione e l’Italia deve investire soldi ed intelligenza nella ricerca di questa e nuove forme di energia.
Il primo passo è rifiutare di cadere preda delle speculazioni del capitalismo straccione italiano ed europeo e mandare i ragazzi a studiare le nuove tecnologie e le innovazioni del settore da chi le produce ormai a ciclo continuo: nel settore, russi e cinesi.
Compito di questi ragazzi sarà apprendere le nuove tecnologie e riportare indietro nuove idee moderne con cui il nucleare, anche la fissione, non è tabù.
Le centrali degli anni ’60 se le costruiscano a casa loro Salvini e De Benedetti.
La Scienza ha una sola via: studiare e migliorare, imparare e progredire. Niente è tabù. Manipolare tutte le forze dell’Universo è il nostro destino ineluttabile.
(Nel video, l’aura blu della radiazione Cherenkov tipica dell’accessione di un reattore nucleare sottomarino. Il suono che si sente si produce quando il movimento supersonico ha inizio.)
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