Non è un mistero perché le élite politiche ed economiche occidentali non possano accettare quello che Russia e Cina stanno facendo dopo che la NATO ha provocato la guerra in Ucraina. L’emersione di un modo completamente alternativo a quello dominato dall’Occidente non può essere accettato perché comporta il loro ridimensionamento e soprattutto l’emersione della vacuità delle loro ricchezze, spesso basate su carta e null’altro. È certamente una questione di vita o di morte per loro.
Ma la domanda vera è: perché chi si oppone – e si è sempre opposto – a queste élite economiche e finanziarie non si è schierato dalla parte di circa 160 paesi che stanno conducendo una vera e propria rivoluzione economica e sociale? Perché alla fine si arriva al paradosso di Sinistra e persino l’Ultra-Sinistra che difende i nazifascisti di Kiev ed è oggettivamente un tutt’uno con le élite occidentali. Di più, con il suo immobilismo e con la sua approvazione non crea quei movimenti interni persino semplicemente contro la guerra a cui abbiamo sempre assistito negli anni, senza citare movimenti come quelli del Vietnam o contro le guerre degli anni ’90?
È più difficile capirlo. Persino i comunisti, o sedicenti tali, che avrebbero potuto lavorare nelle contraddizioni generate da questo conflitto e destabilizzare dall’interno i governi occidentali anche considerando la grande impopolarità della guerra che conducono; persino loro hanno accettato passivamente gli eventi, prima dando manforte ai loro governi con attacchi alla Russia, poi resisi conto della notevole impopolarità della loro posizione, tentando di correggere parzialmente il tiro con qualche invettiva dolce sul ruolo della NATO. Niente di trascendentale, critiche soft di maniera per tentare di non sembrare troppo pro-NATO, alle quali seguivano subito accuse alzo-zero alla brutalità della Russia e a volte anche della Cina. È certamente particolare che alla resa dei conti a livello mondiale tra la gang che per 500 e più anni ha dominato, a suon di colpi di cannone e stragi impunite, lo scenario mondiale e quello che potremmo definire “il resto del mondo”, quello sottomesso con la forza, depredato e sfruttato, quelli che si sono definiti sempre antagonisti delle élite occidentali e addirittura terzomondisti, poi stiano dalla parte dei loro avversari contro i 160 paesi che si oppongono.
O forse non è particolare se si realizza che alla fine costoro non riescono semplicemente ad esimersi dall’essere parte di quel culto dell’uomo bianco che da 500 ritiene se stesso il miglior prodotto della Storia dell’Umanità. Quando costoro quindi si dichiarano terzomondisti non significa che pensino che il Terzo Mondo possa decidere per sé. Qui sta l’equivoco. Anche loro pensano che l’uomo bianco sia il prodotto più elevato, culturalmente e socialmente, che l’Umanità abbia generato e ritengono gli altri una combriccola di selvaggi che vanno guidati. Questo sentimento è comune. La soluzione per i paesi più poveri non la possono trovare loro per loro stessi. Come potrebbero? Gliela forniremo noi.
Per questa ragione l’iniziativa che sta prendendo il II e il III Mondo è inaccettabile anche agli occidentali che si oppongono alle loro elite economico-finanziarie. Come si permettono costoro di prendere iniziative da soli? Iniziative che non contemplano che a guidare questa rivoluzione siano le menti migliori dell’Occidente? Una prova plastica di questa mentalità ce l’ha data qualche giorno fa il Washington Post che quando scriveva
Abbiamo tentato per mezzo secolo di portare la Cina nella coalizione dei [paesi] civilizzati.
Questa visione, che ritiene che i paesi occidentali siano civilizzati e gli altri solo dei selvaggi da guidare, non pensiate che sia esclusiva delle élite occidentali. Nel loro intimo, e spesso anche nel loro pubblico, anche molti difensori degli oppressi pensano la stessa cosa e per loro è egualmente inaccettabile che questi paesi procedano a cambiare l’ordine mondiale senza che sia qualche uomo bianco a tracciare la linea.
Da giorni gli occidentali stanno minacciando tutti i paesi africani, come ci conferma il New York Times. Questi paesi non devono comprare dai russi nient’altro che fertilizzanti e grano. Non si azzardino a comprare altro, non sono autorizzati. Sembra ridicolo che l’Occidente voglia dettare cosa 50 e passa paesi africani possano o non possano comprare ma la realtà è questa.
L’Occidente non solo ha paura che ovviamente i russi trovino altri sbocchi per loro merci e che quindi non siano costrette a venderle a loro ma anche del fatto che Russia e Cina stanno preparandosi a trattare scambi commerciali con questi paesi usando le loro valute nazionali, cosa che non solo mette a rischio la posizione del dollaro che sta perdendo penetrazione ed esclusività ma ha anche un effetto benefico sulle economie di questi paesi africani. La conversione nelle altre valute svantaggia infatti i paesi più poveri che, oltre a pagare ingenti tassi di cambio, ottengono anche prezzi sfavorevoli che aggravano il costo. Commerciando nelle loro valute locali ottengono invece due benefici: se Russia e Cina decideranno di mantenere queste valute dovranno, per forza di cose, spenderle nel paese di provenienza rafforzando l’economia locale. Se decidessero invece di usare negli scambi con altri paesi, spesso limitrofi, il peso della valuta aumenterebbe rendendo più forte il paese che l’ha emessa.
Soprattutto, queste operazioni rendono sempre più indipendenti i paesi africani da quelli che vorrebbero essere i loro padroni, i paesi occidentali, che li sfruttano e li depredano.
La Ministra delle Relazioni Internazionali, Naledi Pandor, qualche giorno fa:
“Sono lieta che il segretario Blinken abbia confermato che l’America non ci sta chiedendo di scegliere e non ricordo nessun tentativo degli Stati Uniti di farlo. Ma in relazione ad alcune dichiarazioni in Europa ed in altre parti del Mondo, c’è stato un senso di bullizzazione padronale del tipo ‘dovete scegliere questo oppure…’
E il recente disegno di legge approvato negli Stati Uniti è un disegno di legge sfortunato, del quale noi vorremmo che i media parlassero di più perché noi crediamo nella libertà e nella libertà di tutti. Non si può dire dato che l’Africa fa questo, sarà punita degli Stati Uniti. Questo è un passaggio molto deludente di questo disegno di legge approvato da una delle Camere e noi speriamo che l’altra Camera non approverà un disegno di legge così offensivo.
È quindi importante che tutti accettiamo le opinioni degli altri, dopo tutto siamo tutti considerate nazioni sovrane dalla Carta dell’ONU. Possiamo essere diversi in termini di potenza e capacità economica nell’influenzare lo sviluppo delle altre parti del Mondo ma quello che farà funzionare il Mondo è il rispetto reciproco. Quello che non tollero è che si dica ‘dovete scegliere questo oppure…’.
Il segretario Blinken non l’ha mai fatto ma altri l’hanno fatto e io sicuramente non mi farò bullizzare in quel modo e mi aspetto che nessun altro paese africano accetterà di essere trattato così”.
L’uomo bianco non capisce davvero quello che sta succedendo perché non accetta che stia succedendo senza il suo consenso né la sua direzione. Ma per capire che cosa Russia e Cina abbiano avviato e cosa significhi che 160 paesi siano passati dalla loro parte lasciandone una 40ina scarsi dall’altra basta chiedervi: quante volte avete mai sentito un paese africano dire direttamente che non si farà “bullizzare” dagli Stati Uniti e addirittura chiedere che gli USA non approvino una legge che si discute nel loro Parlamento, cosa che spesso invece europei e statunitensi fanno in modo inverso?
E quando mai un paese africano, prima d’ora, avrebbe fatto simili dichiarazioni mentre il Segretario di Stato USA siede accanto, a pochi metri?
La risposta è mai. Ma adesso il mondo sta cambiando, completamente. È in atto una rivoluzione sociale, politica ed economica che andrebbe semplicemente incoraggiata e completata per mettere fine, come dicevano sia i russi che i cinesi, a 500 anni di dominio occidentale del mondo. L’uomo bianco questo non lo accetta e non lo accetterà mai, fino a spingersi ad abbracciare il nazifascismo di Kiev piuttosto che accettare che i selvaggi possano fare una rivoluzione tutta loro, indipendente e autonoma.
Il comportamento delle Sinistre in Occidente, persino dei comunisti, non è altro che il riflesso di questa visione stratificata e non è diversa da quella che ha consentito alle Sinistre e persino ai comunisti di abbracciare e difendere la psicosi covid19 con tutto il suo seguito di comportamenti illegali e immorali.
È in sostanza l’incapacità di immaginare un mondo diverso da quello che esiste oggi, nonostante si dica a parole il contrario, e persino l’incapacità di prendere parte ad una rivoluzione quando in effetti se ne incontra una, perché non la si capisce e se ne ha paura.
Quello a cui stiamo assistendo non è nient’altro che la conclusione delle lotte di liberazione e di indipendenza nazionale del secolo scorso, mai davvero completate quando il Capitalismo occidentale ha sostituito la dittatura militare con quella finanziaria, elaborando regole per perpetuarla ad libitum.
Centinaia di paesi, anche nemici fra di loro, hanno deciso di unirsi in questa battaglia che ha come obbiettivo quello di spazzare via il controllo dell’Occidente sul mondo, passare ad un mondo multipolare e poi eventualmente trovare la propria strada dopo avere ottenuto questo primo, fondamentale obbiettivo.
L’uomo bianco, purtroppo, non è in grado di capirlo o sarebbe lì a lavorare dall’interno per accelerare questo processo di disfacimento di quello che è stato per secoli il vero motore dell’oppressione mondiale.
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