Il fronte del Donbass del 2014 è completamente caduto

Il fronte del Donbass del 2014 è completamente caduto

L’intero fronte del Donbass è crollato, specialmente dopo che l’Ucraina ha provato a spostare uomini dal Donbass verso Kursk per supportare la sua comica “invasione”. La situazione era già difficile prima ma con lo spostamento di molte unità verso la zona “titolo di giornale”, l’intera linea del 2014 è ormai crollata.

Questo è significativo perché il Donbass era stato fortificato esattamente in previsione di questa guerra ed è l’unica area fortificata non solo in Ucraina ma in tutta Europa.

La guerra, per quanto riguarda l’Ucraina, era finita da almeno un anno ma adesso non rimane che capire se la NATO vorrà generare un conflitto diretto o si arrenderà all’evidenza di avere perso. Considerata la comica avventura di Kursk, che ha reso impossibile qualsiasi accordo, i russi hanno annunciato che non sono più interessati a trattative e semplicemente andranno a prendere Kiev e poi Leopoli. Mentre accade la NATO dovrà decidere se davvero vuole entrare in una guerra diretta.

Lo sfondamento dell’esercito russo è avvenuto innanzitutto a Toretsk (conosciuta come Dzerzhinsk ai tempi dell’URSS), che è il centro di comando dell’esercito ucraino. Sfondamento Domenica anche in direzione Pokrovsk, Mirnograd e Selidovo, dove le autorità ucraine hanno avviato l’evacuazione degli insediamenti per chi vuole lasciare l’area.

Sfondamenti anche con la liberazione di New York (la vecchia Novgorodske) e con l’ingresso a Ugledar, dove i russi hanno raggiunto la strada con Konstantinovka che consente l’arrivo dei rifornimenti ad Ugledar. L’esercito russo sta prendendo il controllo di tutte le stazioni ferroviarie nell’area.

Una delle cose importanti delle ultime avanzate è che, accerchiando gli ucraini nell’area di Novozhelannoye, Kamyshevka e Ptichye, a nord di Karlovka, e sbarazzandosene i russi potrebbero rientrare verso Kursk da Sud, prendendo tra due fuochi gli ucraini e la loro comica invasione.

Presto per la NATO, come amava dire uno dei suoi leader più amati, sarà l’ora delle “decisioni irrevocabili”.

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