Qualcuno non impara mai. Davvero mai. Le cheerleader del Medio Oriente, i curdi siriani, sono il prezzo che gli Stati Uniti pagheranno ad Erdogan per consentire l’accesso di Svezia e Finlandia nella NATO e ancora una volta i curdi saranno ridotti a merce di scambio.
Stiamo iniziando a preparare i passi da compiere per completare il lavoro e costruire una zona di sicurezza profonda circa 30km nella parte meridionale del paese.
Erdogan
Cioè gli Stati Uniti consentiranno l’attacco ai curdi siriani e l’acquisizione di nuovi territori da parte dei turchi per costruire quella che la Turchia chiama “zona di sicurezza” che in realtà è il tentativo di appropriarsi del Nord della Siria, regolare i conti con i turchi ed avvicinarsi ai campi petroliferi siriani che oggi i curdi gestiscono per conto degli USA.
Per anni il governo siriano di Bashar al-Assad ha avvertito i curdi che sarebbe finita così:
Gli Stati Uniti non vi proteggeranno. Non vi terranno in braccio né vi metteranno nel loro cuore. Gli Stati Uniti vi terranno nel loro portafogli come merce di scambio insieme con i dollari che portano. Ed hanno già iniziato a svendervi.
Bashar al-Assad (circa 2019)
Se non vi preparate a difendere la patria e resistere diventerete [presto] schiavi degli Ottomani. Nessuno vi proteggerà eccetto il governo [siriano] e nessuno vi difenderà se non l’Esercito Siriano.
L’esercito siriano si è rifiutato in questi anni di combattere i curdi, persino quando loro stessi operavano di comune accordo con l’ISIS e combattevano Damasco. Mentre le leadership curde facevano miliardi rubando illegalmente il petrolio siriano che spesso rivendevano al mercato nero proprio ai turchi e persino alla famiglia di Erdogan, il governo siriano proponeva il reintegro dei curdi nella Siria proponendo una ampia autonomia, il riconoscimento della lingua e delle tradizioni curde e l’integrazione dei soldati curdi nell’esercito siriano con pari dignità e diritti a patto che si rinunciasse a qualsiasi tentazione di costituzione di stato federale o di indipendenza.
Ma le leadership curde sognavano di diventare come le loro omologhe irachene, comprare case ad Hollywood come la famiglia Barzani, ed hanno sempre rifiutato qualsiasi accordo con i siriani. Nonostante questo, il governo siriano ancora oggi prende precauzioni perché nelle sue attività, anche militari, non vengano coinvolti i curdi, ad esempio quando bombarda i mercati in nero che di notte si formano per esportare illegalmente il petrolio verso la Turchia o l’Iraq.
Sono centinaia a volte le autobotti che si muovono fuori dalla Siria condotte dai curdi e protette dagli USA, con centinaia di milioni – se non miliardi – accumulati ogni anno dalle elite curde a spese del popolo siriano e anche, purtroppo, dei loro stessi concittadini.
Oggi gli Stati Uniti predono la decisione di svendere di nuovo i curdi alla Turchia, confermando la loro posizione di cheerleader del Medio Oriente.
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