Israele si è ritirata oggi dal sud della Striscia di Gaza, da Khan Yunis. Dopo circa 4 mesi l’esercito israeliano ha abbandonato il Sud di Gaza dopo il giorno più devastante di tutti, con 21 dei loro soldati morti. Il sito Web israeliano Walla ha commentato dicendo che “alla fine, Hamas ha ottenuto quello che voleva”. Le divisioni israeliane si sono ritirate senza avere ottenuto il rilascio di nemmeno un ostaggio.
Per Walla “il nostro fallimento del 7 Ottobre ci sta facendo dimenticare tutti gli altri fallimenti che sono arrivati dopo” e i palestinesi sono riusciti ancora ad imporre le loro condizioni.
Nel frattempo incombe la guerra con Hezbollah e, da qualche giorno, c’è la minaccia ancora più terribile di una guerra con l’Iran, con Israele che aspetta terrorizzata la risposta iraniana all’attacco a Damasco.
A questo proposito rumor di queste ore parlano di un messaggio fatto arrivare gli Stati Uniti attraverso l’Oman. Teheran oggi aveva dichiarato apertamente che “l’attacco all’ambasciata di Damasco è stato effettuato con missili ed aerei statunitensi”, facendo intendere che avrebbe ritenuto gli Stati Uniti responsabili e risposto anche a loro.
Ma nelle ultime ore il messaggio recapitato dall’Oman apre uno scenario diverso: l’Iran avrebbe affermato che non attaccherebbe Israele se gli Stati Uniti si impegnassero per iscritto a fermare subito la guerra a Gaza e costringessero Israele a ritirarsi dalla Striscia.
Non si sa ancora se questo sia vero ma, se così fosse, sarebbe una incredibile vittoria diplomatica per l’Iran che si dimostrerebbe magnanimo, rinunciando a vendicarsi, ma otterrebbe in cambio la fine del sanguinoso attacco a Gaza. Potrebbe però essere anche una incredibile via d’uscita per Netanyhau che, fino ad oggi, non ha ottenuto alcun risultato dopo 7 mesi di guerra, tranne arrivare pericolosamente alla possibile apertura di altri fronti.
Non potendo nemmeno presentare il recupero degli ostaggi come vittoria, il governo israeliano potrebbe presentare la cancellazione dell’attacco iraniano, che sta letteralmente terrorizzando la società israeliana, come una vittoria ed un motivo valido per interrompere la guerra.
Sarebbe ovviamente una sconfitta totale per Tel Aviv ma evitare una clamorosa rappresaglia diretta verso Israele, con la possibilità di evitare quindi la guerra, potrebbe comunque essere visto come ragionevole da parte degli abitanti di Israele. A questo proposito qualcuno suggerisce che il ritiro dalla parte Sud di Gaza e l’apertura del valico di Erez con il conseguente ingresso di aiuti umanitari potrebbero essere parte delle garanzie date da Israele per l’implementazione di questo scenario.
L’Iran avrebbe confermato agli Stati Uniti che, qualora non si arrivasse a questo accordo, colpirebbe Israele direttamente – e non attraverso terzi, come Hezbollah, lasciando poche possibilità al governo Netanyahu: accettare l’umiliazione o avviare la guerra.
Pochi minuti fa Canale 12 annunciava, citando alcune fonti interne al governo: “siamo molto vicini a raggiungere un accordo sulla guerra di Gaza”.
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