Quando la Russia ha iniziato a colpire il sistema energetico dell’Ucraina lo ha fatto per motivi specifici. Il primo è sicuramente per bloccare le attività militari degli ucraini, attività che non possono andare avanti senza una quantità abbastanza rilevante di energia. Ridurre la quantità di energia utilizzabile consente di bloccare o imbrigliare la macchina militare senza dover combattere e con pochissime perdite, sia dall’una che dall’altra parte.
C’è ovviamente però da parte della Russia anche il tentativo di provocare malcontento nella popolazione e spingerla a ribellarsi al proprio governo. C’è un motivo se Mosca ha inflitto danni a circa il 30-40% massimo dell’apparato energetico ucraino e non l’ha completamente distrutto. Quel motivo è lasciare sufficiente capacità per poter soddisfare i bisogni primari dei cittadini. Come fa sempre la NATO, la Russia avrebbe potuto distruggere completamente o quasi completamente la capacità energetica ucraina e invece ha costretto il governo di Kiev a fare una scelta: aiutare la popolazione oppure mantenere le capacità militari.
C’è anche un terzo motivo. L’Ucraina era un esportatore netto di energia che forniva, a basso costo, ai paesi confinanti ed all’Europa. La riduzione della capacità energetica dovrebbe costringere non solo l’Ucraina a sospendere le esportazioni di energia ma anche a richiedere ai paesi europei di sostenerla inviando a Kiev energia invece che prelevarla. Inutile dire che questo avrebbe messo in difficoltà i paesi europei.
Ma come qualsiasi paese coloniale l’Ucraina deve ubbidienza ai suoi padroni. Mentre tiene i suoi cittadini al freddo ed al buio sottraendo loro l’energia e consiglia alle persone di abbandonare le loro case per trasferirsi da amici e parenti, Kiev non solo continua a vendere l’energia all’estero ma addirittura più che raddoppiato le esportazioni.
Insomma l’Occidente sta depredando senza pietà l’Ucraina, sottraendole l’energia che servirebbe per poter sopravvivere da un alto, e il governo sta usando il resto dell’energia per scopi militari dall’altro. Come un qualsiasi paese coloniale, gli occidentali pretendono assoluta dedizione dai loro sottoposti. Se necessario, la morte.
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