L’amministrazione di Volgograd ha confermato che il nuovo rompighiaccio che verrà costruito a San Pietroburgo sarà chiamato “Stalingrado”. Nello stesso porto è attualmente in costruzione un altro rompighiaccio nucleare, il “Leningrado”.
Continua quindi la riabilitazione dei nomi e dell’era sovietica anche se il governo non lo dice esplicitamente. Per i governi liberisti e filo-occidentali è sempre stato obbiettivo primario quello di liberarsi dell’eredità sovietica e scacciarla, progressivamente, dalle menti dei russi.
Tuttavia questo piano è completamente fallito. Non in Russia, ma in tutto lo spazio ex-sovietico, il confronto con lo stile di vita e le possibilità offerte dal Capitalismo sono impietose e Mosca ha ormai da tempo capito che solo il richiamo all’era sovietica è in grado di ri-cementare il blocco ex-URSS.
Anche una persona come Putin, che certamente non è comunista ma – come tutti i russi – estremamente pragmatico, ha capito ormai che il richiamo all’era sovietica è ancora molto popolare sia in Russia che all’estero e non si oppone più non solo alle citazioni ma persino alla difesa dei simboli dell’era sovietica.
Non è un caso se, per esempio, a Melitopol la prima cosa che è stata effettuata dopo la liberazione è il restauro del monumento che commemora la Grande Guerra Patriottica (II Guerra Mondiale).
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