Erano tutte fake news e poi alla fine era – come sempre – semplicemente vere. Ci pensa l’ex-Ministro della Difesa israeliano Gallant a confermare i rapporti che arrivavano dal terreno e che raccontavano una guerra molto diversa da come i media occidentali erano obbligati a raccontare. Israele era ben lungi, come si è sempre detto, dall’essere quella potenzia invincibile di cui parlavano i media occidentali per tenerle il gioco.
Detenuti israeliani
Gallant dice testualmente “non credo che il governo abbia fatto tutto il possibile per liberare gli ostaggi”. (video di seguito)
Giornalista: “Parliamo degli ostaggi. Il governo ha fatto tutto il possibile per liberarli?”
Gallant: “Non credo. Avremmo potuto recuperare più ostaggi, con un prezzo inferiore, molto prima.”
GI: “In generale, l’accordo che vediamo implementato oggi, secondo gli americani e secondo il Gabinetto Presidenziale, è essenzialmente lo stesso accordo che era stato proposto a Maggio e che lei sosteneva.”
GA: “L’accordo che Hamas aveva accettato all’inizio di Luglio era identico a quello che attuale, ma era peggiore in alcuni punti. Sfortunatamente ci sono molti meno ostaggi vivi oggi. E’ passato più tempo e stiamo pagando un prezzo maggiore. Almeno 10 assassini condannati saranno liberati con questo accordo e il danno per l’opinione pubblica israeliana sarà elevato.”
GI: “E allora chi ha la responsabilità di non avere accettato in quel momento?”
GA: “Prenda per esempio gli eventi di Aprile. Spiegano tutta la situazione. Il Gabinetto di Guerra aveva deciso all’unanimità di accettare un accordo che includeva il ritiro dal Corridoio di Netzarim, con meccanismi diversi per il rilascio degli ostaggi e lo scambio di prigionieri. La decisione era stata presa nel primo pomeriggio ma a sera, durante una discussione più ampia del Gabinetto, il Ministro delle Finanze Smotrich, che si supponeva non conoscesse l’accordo, è entrato ed ha dichiarato: ‘ C’è un piano per il recupero di 18 ostaggi in cambio del ritiro dal Corridoio di Netzarim. Siamo contrari e lasceremo il governo se questo accordo andasse in porto’.”
GI: “Chi glielo aveva detto?”
GA: “Non lo so. Non ero stato io. Avevamo detto agli apparati di sicurezza: ‘dovete recuperare 33 ostaggi o come minimo 18’ ma il numero preciso poco dopo era finito sui media e nel giro di una, due, tre ore era 18. Ci sono voluti uno, due, tre giorni perché Hamas capisse la situazione dai media israeliani e ci facesse sapere che si ritirava dall’accordo, che è stato cancellato ed è tornato possibile solo alla fine di Maggio.”
GI: “Quindi qualcuno del Gabinetto di Guerra ha fatto sapere a Smotrich dell’accordo per sabotarlo?”
GA: “Non so chi abbia passato l’informazione a chi. Quando si parla di media voi capite la situazione meglio di me.”
GI: “Ma Netanyahu direbbe: ‘se avessi fatto come voleva Gallant non ci sarebbe stata una operazione a Rafah e Sinwar non sarebbe stato eliminato. Nasrallah non sarebbe stato eliminato, non sarebbe successo niente di tutto questo.”
GA: “Prima di tutto, l’unico che spingeva per l’eliminazione di Hezbollah e per continuare la battaglia in quel momento ero io”.
Hezbollah
“Netanyahu faceva finta che noi fossimo superiori ad Hezbollah ma la realtà e il campo di battaglia hanno mostrato il contrario. Non siamo stati in grado di avanzare e non abbiamo mai raggiunto il vero centro di potere di Hezbollah. Il giorno dell’assassinio di Nasrallah, Hezbollah ci ha colpiti in profondità con centinaia di missili come se non fosse successo niente alla sua leadership.
La leadership di Hezbollah è complessa e consiste in reti di persone ed individui dei quali Israele ha identificato forse il 20%. La battaglia con il Movimento è lunga e molte delle capacità di Hezbollah e le reti di tunnel sono ancora sconosciute e quello che dicono i media è una sciocchezza”.
Nel video di seguito Gallant è ancora più esplicito:
Gallant: “Sono andato dal Primo Ministro e gli ho detto che dovevamo farlo [attaccare Hezbollah]. Il Primo Ministro mi ha mostrato dalla finestra del suo ufficio tutti i palazzi fuori e mi ha detto: ‘Li vedi tutti questi palazzi? Se lo facciamo saranno tutti distrutti dall’arsenale militare di Hezbollah. Dopo che saranno feriti, distruggeranno tutto quello che vedi.”
Giornalisti: “Tutta Tel Aviv?”
GA: “Ha detto: tutti i palazzi che vedi là fuori. Dalla finestra dell’ufficio del Primo Ministro. Dal secondo o terzo piano dell’ufficio a Tel Aviv.”
GI: “Quindi avevate paura di loro?”
GA: “Quando ho detto che non facevo parte del campo del pessimismo il Primo Ministro mi ha detto due cose: primo, avremo migliaia di morti a Gaza. Perché ci serve un esercito? Se dopo che avranno ucciso migliaia di noi e li avremo seppelliti, donne e bambini, non useremo questi morti come giustificazione.
Noi ed Hamas abbiamo una sola cosa in comune: usiamo queste vite umane come giustificazione per tenerci le nostre armi.”
GI: “Quello che intende dire è che da un lato Netanyahu non voleva accettare questa strategia di un grande attacco contro Hezbollah e non voleva un campo minato a Gaza, tutto poche settimane dopo il 7 Ottobre. Cosa voleva?”
Gallant è molto diretto: Netanyahu temeva che un grande attacco contro Hezbollah avrebbe causato una risposta immensa da parte del Movimento e migliaia di morti, la distruzione della città di Tel Aviv e chissà cos’altro. E su questo vanno fatte due considerazioni:
- la prima, che tutte le campagne mediatiche volte a ridurre il rischio di Hezbollah ed ha dipingerla come una milizia di poco conto erano falsità. Israele sa benissimo che la milizia ha armi – che non ha ancora usato – per mettere a ferro e fuoco le città israeliane;
- la seconda è: perché Hezbollah non l’ha fatto, nonostante persino l’assassinio di tre dei suoi leader più importanti? Come abbiamo sempre detto, non solo i palestinesi ma anche Hezbollah, l’Iran e prima di tutti la Russia non stanno combattendo solo una guerra ma stanno combattendo una guerra per prima cosa mediatica e il primo, proprio il primo, obbiettivo è quello di spostare l’asse del consenso dall’Occidente e dalla NATO, vincere la campagna mediatica.
Sin dal 24 Febbraio 2022 si è scritto di come la Russia stesse combattendo la prima guerra senza segreti della Storia, una guerra in diretta TV e per la quale aveva impostato una precisa e specifica campagna di comunicazione. Nessun attacco ai civili, nessuna arma di distruzione di massa che uccidesse le persone comuni a frotte, nessuna intimidazione verso i civili per far crollare il fronte interno. Una campagna ben precisa in cui l’obbiettivo erano solo le installazioni militari e che differenziasse la guerra della Russia prima, e di Gaza/Libano/Teheran poi, da quella della NATO che sia in Ucraina e Russia, sia a Gaza e in Libano ha invece colpito di proposito i civili, sterminandone quantità che non si vedevano dalla II Guerra Mondiale.
Non ci sono guerre etiche ma il modo in cui queste parti hanno condotto la loro guerra non era volto solo a vincerla ma soprattutto a dimostrare come le loro azioni fossero essenzialmente azioni di difesa dall’imperialismo. Non sorprende quindi che Gaza, il Libano, Teheran si siano coordinati con la Russia per adottare la stessa strategia.
E la domanda quindi diventa: la risposta “etica” dei russi, dei palestinesi, dei libanesi, degli iraniani e ciò che ha convinto la NATO in tutti i teatri ad alzare la posta ed attaccare direttamente e fare strage di civili con la certezza che i loro avversari non avrebbero attaccato a loro volta i civili?
La Direttiva Annibale
Sayed Nasrallah, in uno dei suoi discorsi, lo aveva già anticipato: si scoprirà più avanti che la maggior parte degli israeliani morti sono stati uccisi dal loro stesso esercito. E così è stato nonostante per 2 anni si sia gridato alla fake news.
Israele aveva negato, sostenuta dai media compiacenti, di avere usato la famigerata Direttiva Annibale che prescrive di uccidere gli ostaggi nelle mani del nemico per evitare che vengano usati come parte delle negoziazioni. Si, è spietata come sembra. Oggi Gallant conferma che non erano fake news nel video che segue:
Giornalisti: “E’ stato dato l’ordine di usare la Direttive Annibale?”
Gallant: “Penso che tatticamente in alcune aree sia stato dato questo ordine mentre in altre parti non sia stato fatto. E questo è un problema.”
Per chiarire, il “problema” di cui parla Gallant non è che sia stata usata la Direttiva Annibale ma che in alcune aree non sia stato fatto, cosa che ha consentito ad alcuni ostaggi di finire a Gaza.
Quindi è vero che tutti gli ostaggi morti sono stati uccisi da Israele e che la stragrande maggioranza dei decessi del 7 Ottobre siano stati causati dall’esercito israeliano. Che, in realtà, avrebbe voluto ucciderli tutti per poi dare la colpa ai palestinesi.
Insomma, tutto quello che era stato definito fake news era semplicemente vero e tutto quello che i media mainstream hanno riferito di questa e di altre guerre è solo disinformazione volta a tenere il gioco alla NATO.
Nonostante questo, la NATO ed Israele hanno comunque perso le loro guerre.
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