Le lucide assurdità che la nuova amministrazione americana, strumento dell’altra faccia delle elite USA, sta facendo recitare a Trump in Politica Estera riflettono il senso di emergenza che vive l’ex-impero del mondo.
L’Occidente ha già perso due guerre negli ultimi 3 anni, due guerre in cui ha usato tutto ciò che aveva e nelle quali ha capito che manu militari non funziona più. Il mondo è troppo vasto, troppo organizzato, troppo arrabbiato.
Il tempo non è più un fattore che gioca con l’Occidente, come è stato per decenni. Ora gioca dall’altra parte mentre l’Ovest affonda sotto il peso di debiti, conflitti sociali, disuguaglianze, crisi economica diffusa. Lo dimostrano i russi che non hanno fretta di terminare la loro Operazione Speciale mentre la NATO non sa cosa fare e sa solo che la guerra l’ha devastata.
L’altra fazione è arrivata ad un passo dall’uso di armi nucleari, la NATO ha fatto piani in cui una guerra con la Russia le sarebbe costata 50mila vittime al mese, l’Iran ha devastato Israele e non l’ha rasa al suolo solo perché non era il caso.
I cattivi si sono permessi il lusso di combattere eticamente, non colpendo i civili, dimostrando che stanno combattendo più una guerra mediatica che una militare. Di questo la Palestina è stato il simbolo: l’intera operazione da partire dal 7 Ottobre è stata una operazione mediatica più che militare. I russi non bombardano i civili, gli iraniani non attaccano le case degli israeliani, Hezbollah ha ucciso migliaia di soldati e nemmeno un singolo civile, i Palestinesi hanno attaccato i soldati e salvato – a volte a costo della vita – le persone che hanno arrestato il 7 Ottobre.
Il più alto generale iraniano ha dichiarato qualche giorno fa: “L’ayatollah Khamenei ci ha autorizzato a colpire Israele [con l’operazione True Promise 3] solo se le nostre armi sono abbastanza precise da non colpire i civili israeliani. Se non fosse così, non abbiamo il via libera”. O ancora “Le armi nucleari sono incompatibili con la nostra religione che vieta le armi di distruzione di massa.”.
Questa fazione non è meno spietata ma è più realista. Il ventre molle del mondo oggi non è il Medio Oriente, non è l’Asia ma l’Occidente e prima di attaccare l’Iran le elite statunitensi si assicureranno di colpire e uccidere i loro ex-alleati che si sono dimostrati ben più impreparati dei loro avversari e sono oggettivamente una preda più facile.
Alla radicalizzazione imposta dalla Destra i progressisti non hanno risposta. La loro risposta è stare fermi come siamo ma le persone non sono interessate allo status quo.
Si prenda la proposta di “prendere il controllo di Gaza”. Trump ondeggia tra la pulizia etnica ed il protettorato americano su Gaza. Chi dice che abbia promesso la Striscia ad Israele non ha visto la faccia di Netanyahu quando Trump ha detto che Israele ha accettato di “consegnare Gaza agli Stati Uniti” ma questo non importa adesso.
Trump sa benissimo, perché non è imbecille, che una soluzione del genere significherebbe una gigantesca guerra totale ma, come ha detto, “questa non è al nostra guerra”, quindi se la vedano loro così come ha affermato che il suo piano non prevede soldati USA.
La domanda è: ad una proposta così radicale da sembrare una boutade qual è la risposta dei Progressisti (per carità, non chiamiamoli “Sinistra”?). Esattamente nessuna. I progressisti non hanno risposte e contrastare questa visione anche un po’ ingenua richiederebbe altrettanta radicalità uguale e contraria ma non c’è alcuna possibilità di vederla spuntare dal campo progressista.
La risposta degli altri è non fare niente, rimanere come siamo. Sono paralizzati dall’impossibilità di avere visioni radicalmente opposte. Quel campo è popolato da persone che per due anni hanno fatto finta di piangere per i palestinesi mentre armavano Israele fino ai denti per sterminarli. I progressisti sono ormai la Destra lamentosa, quella che petula, quella che chiagne (e basta, perché altro non fa).
E quindi la Destra vera ha buon gioco a spiazzarli di continuo, facendoli sembrare il passato, quelli che si lamentano della guerra in Palestina ma non hanno alcuna soluzione. Quelli che in sostanza parlano e basta.
Da Genova 2001 la Destra mondiale ha capito che i Progressisti non hanno alcuna intenzione di resistere davvero. Fa un passettino in più ogni volta, non incontra resistenza di nessun tipo – men che meno radicale – e quindi continua a forzare le cose. Non avendo alcuna capacità di una visione alternativa, i progressisti cedono frignando. Poi di nuovo e poi ancora.
Hanno armato Israele, le hanno lasciato sterminare i palestinesi, poi hanno pianto un po’ assicurandosi che Israele continuasse, poi quando la Corte Penale Internazionale ha emesso una condanna, si sono affrettati a far sapere che gli israeliani erano al sicuro con loro.
Qual è la loro soluzione? Nessuna e quindi Trump ha buon gioco nel presentare un piano radicalizzato sapendo che dall’altra parte gli altri risponderanno con… niente.
Dopo aver perso due guerre gli Stati Uniti sono in emergenza totale ed hanno fretta. La loro idea di una Grande Guerra per rimettere a posto le cose ormai suona come una follia: perderebbero di nuovo.
Ma non andranno via, di certo. L’ideale delle oligarchie statunitensi è di strangolare economicamente tutti perché si arrendano alla loro visione, a partire dagli alleati. Gli unici che davvero dipendano ancora interamente da loro.
E’ una visione radicalizzata dettata dalla paura che stia finendo tutto per loro e vogliono imporla con spietatezza. Questo richiederebbe una risposta altrettanto radicale, che i Progressisti non hanno.
E la Destra ha buon gioco nel dire alle persone che lo status quo ha reso il 99% di loro povere e senza futuro, cosa ci sarebbe da difendere?
Se l’alternativa è “in fondo il Mondo di prima non era così male”, la Destra vincerà per 50 anni.
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