Traditi. Di nuovo. E sempre dagli stessi.
I curdi siriani sono stati di nuovo traditi dai loro protettori statunitensi che non hanno alcuna intenzione di andare allo scontro con i turchi di Erdogan a cui hanno promesso la Siria. Nonostante la controffensiva per recuperare Manbij la pressione dei turchi, vicini ad attaccare Kobane, diventa sempre più insostenibile.
A sorpresa Mazloum Abdi ha oggi convocato una conferenza stampa nella quale chiede al governo russo di mediare tra loro e la Turchia e quindi scongiurare l’attacco. I jihadisti filo-turchi dell’HTS hanno già dichiarato che i curdi devono essere disarmati nel nuovo stato dei mercenari della NATO e gli Stati Uniti non hanno intenzione di attaccare l’alleato nell’Alleanza per salvarli.
In modo quindi piuttosto sorprendente i curdi chiedono quindi protezione a Mosca che, secondo i resoconti occidentali è ormai fuori dai giochi in Siria. Ovviamente non è così: la presenza russa e le basi di Mosca in Siria sono pienamente operative e i curdi sono ora parte della Resistenza siriana che si va formando proprio sotto la direzione di russi e iraniani. Si è già raccontato di come l’SDF curdo abbia partecipato attivamente alle operazioni di salvataggio delle figure del precedente governo proprio temendo alla fine di essere nuovamente tradita dagli USA e di come di fatto si sia creata una alleanza nel paese tra cristani, alawiti e curdi per organizzare una risposta ai mercenari jihadisti turchi.
E sullo sfondo rimane Assad, che non ha mai rinunciato al suolo ruolo e che è ancora l’unico legittimo presidente siriano mentre Mazloum Abdi ha aggiunto che se la mediazione russa non fosse disponibile, l’SDF ed i curdi si preparano a difendersi da soli “come si sono preparati a fare negli ultimi 4 anni”.
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