Nessuna illusione: è una dichiarazione di guerra. Poltava era l’ultima possibilità.

Nessuna illusione: è una dichiarazione di guerra. Poltava era l’ultima possibilità.

Sono chiarissime e gravi le dichiarazioni di oggi di Putin, che semplicemente – e con la pacatezza di chi sa che era inevitabile – parla di dichiarazione di guerra da parte della NATO commentando le recenti notizie sull’autorizzazione data all’Ucraina da parte della NATO, come confermato da diversi governi occidentali negli ultimi giorni, all’uso di armi a lungo raggio ed alto potenziale distruttivo per colpire il territorio russo in profondità.

Il governo aveva dato l’ultima possibilità alla NATO con l’attacco a Poltava, dove centinaia di mercenari stranieri, insieme con i soldati ucraini, erano morti. C’è chi parla di 700 vittime tra morti e feriti e due attacchi simili sono avvenuti nei giorni successivi. Era il messaggio della Russia alla NATO: “siete sicuri? Ci stiamo togliendo i guanti. Abbiamo capito che volete andare in fondo fino alla guerra ma siete sicuri? Non avete ancora visto niente”.

L’attacco a Poltava e l’azione decisa nella regione di Kursk, dove la Russia ha deciso di smettere di giocare e di spazzare via gli ucraini insieme con i mercenari occidentali, in aggiunta all’avanzata inesorabile nel Donbass dove tutte le fortificazioni sono ormai cadute è – anche se sembra paradossale – l’ultima offerta della Russia alla NATO. Un invito a prendere consapevolezza che ha perso la guerra e non può vincerla in nessun modo e, quindi, un invito a non prevedere ulteriori escalation. Ma l’Alleanza Atlantica, come ha confermato anche oggi Putin, sbagliando completamente la propria valutazione ha trasformato l’Ucraina in una guerra esistenziale anche per se stessa, una guerra che non può ormai più perdere.

Anche se Biden, per motivi elettorali, recita una commedia simile a quella che recita con Israele e fa dichiarazioni che alludono a disaccordi con l’Ucraina, come se Zelensky ed i suoi generali contassero qualcosa, la NATO prepara l’ultima decisiva escalation. Disperata, deve cercare di fermare l’avanzata russa e dopo il disastro di Kursk non resta che una cosa: tentare di attaccare la Russia, mettere a fuoco le sue città per cercare di dissuadere il governo russo dal continuare ad avanzare. Dopo avere superato e distrutto il primo territorio più fortificato al mondo, forse secondo solo al confine inter-coreano, non esiste niente fino a Lisbona che in Europa possa fermare l’esercito russo. Non solo la credibilità dell’Alleanza sarebbe distrutta per sempre ma esiste anche la possibilità che, rispondendo all’avanzata russa si possa causarne solo ulteriori avanzamenti, come del resto è successo in Ucraina dove Mosca ha confermato che andrà a liberare anche Odessa, Zaporiggia, Kharkiv ed altri territori a cui inizialmente non voleva arrivare.

I segnali ormai dell’escalation non sono nemmeno timidi da parte della NATO, che è arrivata a minacciare il Ministro della Difesa Andrei Belousov due settimane fa mentre si recava a Kaliningrad.

Come si vede dal video, un F16 della NATO si avvicina in modo considerevole all’aereo del Ministro russo tanto che un Su-27 di Mosca si deve avvicinare all’aereo della NATO, inclinarsi per mostrare le armi che trasporta in segno di minaccia e poi assumere una posizione di attacco verso l’aereo occidentale, che solo a quel punto si allontana. E’ ben comprensibile che minacciare il Ministro della Difesa russo non è come dare fastidio a qualche anonimo aereo russo pilotato da qualche anonimo aviere di Mosca ma una diretta sfida militare, una minaccia al governo.

E’ chiaro che la NATO cerca di provocare la Russia perché attacchi per prima per poter cooptare tutti i paesi dell’Alleanza in una guerra che ormai è l’unica possibilità per Bruxelles. Le crisi economiche stanno devastando i paesi occidentali, impoveriti e arretrati. Ci ha pensato Draghi qualche giorno fa a pronosticare la distruzione della UE senza una cifra di investimenti che tutti sanno non essere possibile. La guerra è l’unica soluzione per l’Occidente.

La NATO però sbaglia di nuovo i conti se pensa che la Russia avrà paura di andare fino in fondo e ci pensa Putin a confermare la posizione di Mosca:

Per completezza, si riporta tutta la dichiarazione di Putin non solo la parte finale:

“Si sta tentando di sostituire i concetti perché qui non si parla di consentire o proibire al regime di Kiev di colpire il territorio russo. Quello lo fa già con l’aiuto di droni ed altri mezzi.

Ma quando si parla di armi occidentali ad alta precisione ed a lunga gittata, è una situazione completamente diversa. Il fatto è che, come ho già spiegato, e come qualsiasi esperto potrà confermare sia qui che in Occidente, l’esercito ucraino non è in grado di colpire con armi moderne ad alta precisione e lunga gittata di produzione Occidentale. Non è capace di farlo. Questo sarebbe possibile solo con l’uso dei dati dei satelliti, che l’Ucraina non ha. Questi dati provengono da satelliti dell’Unione Europea o degli Stati Uniti, in generale dai satelliti della NATO. Questo è il primo punto.

Il secondo punto, ed è molto importante e forse la chiave, è che le missioni di volo di questi missili possono, in sostanza, solo essere eseguite dal personale militare della NATO. I soldati ucraini non possono farlo. E, quindi, il punto non è consentire al regime ucraino di colpire la Russia con queste armi o non farlo. Il punto è decidere se i paesi NATO siano direttamente coinvolti nel conflitto o meno.

Se questo viene determinato non significherà altro che la partecipazione diretta dei paesi della NATO, degli Stati Uniti e dei paesi europei nella guerra in Ucraina. Questo è un coinvolgimento diretto. E questo, ovviamente, cambierebbe significativamente l’essenza, la natura del conflitto. Questo significherebbe che i paesi NATO, gli Stati Uniti e i paesi europei sono in guerra con la Russia. E se questo fosse il caso, allora, questo cambierebbe l’essenza di questo conflitto e noi prenderemo le decisioni appropriate in base ai pericoli che affronteremmo”.

Putin è molto chiaro e ognuno si prenderà le proprie responsabilità. Un intero sistema occidentale, ormai morente ed alla canna del gas, ha deciso che la guerra è la sua unica possibilità di mantenere l’egemonia sul mondo.

I lavoratori occidentali si prenderanno le loro responsabilità consentendolo.

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