Se la NATO non è ancora entrata direttamente in guerra con la Russia è solo perché sa che perderebbe e questo danneggerebbe ancora di più la ormai disastrata reputazione dell’Alleanza, rivelatasi in più occasioni – non ultima quella a Gaza – solo una tigre di carta. Ma come spiegava già molti mesi fa l’ex-generale NATO Wesley Clark, se la NATO non è in grado di entrare in guerra per difendere gli interessi del Capitalismo occidentale, semplicemente cesserà di esistere.
Per decenni l’Alleanza si è nascosta dietro alle cosiddette guerre proxy, dando supporto a milizie locali che aveva preparato per sovvertire l’ordine nei paesi di cui voleva cambiare il governo, quasi sempre legittimo. E’ venuto però il momento in cui questo non basta più.
Come la guerra in Ucraina si è rivelata ben preparata da Russia e Cina, che la stanno usando per distruggere le elite occidentali ed il loro braccio armato, anche la guerra in Medio Oriente ed in particolare l’attacco israeliano a Gaza ha esposto di nuovo la totale impreparazione ed anche la totale assenza di comprensione della situazione reale da parte non solo della NATO ma di tutto il mondo occidentale. Che non può rassegnarsi a non essere più il padrone del mondo: il suo intero stile di vita e la stabilità delle sue società dipendono semplicemente da questo.
Di oggi la notizia che Stati Uniti e Regno Unito stanno preparando una dichiarazione per anticipare l’ingresso in guerra delle due potenze contro lo Yemen, che sta bloccando l’intero Mar Rosso ed il Canale di Suez attaccando le navi dirette verso Israele. La dichiarazione sarà probabilmente seguita da un attacco missilistico al territorio yemenita che nelle intenzioni della NATO dovrebbe scoraggiare lo Yemen a continuare con la sua guerra contro Israele.
Ma la NATO sta cadendo dentro un’altra trappola strategica, come fa ininterrottamente dal Febbraio 2022. Lo Yemen, e la alleanza che lo sostiene incluse Russia e Cina, sanno benissimo cosa e come la NATO pensa di regolare questi conti e si preparano a questa situazione da mesi. Lo Yemen non avrebbe mai iniziato la sua guerra indiretta conto Israele se non avesse già fattorizzato sia questa eventualità sia come rispondere all’attacco della NATO.
Armi che la NATO nemmeno conosce sono già in Yemen e nei paesi circostanti e se Washington e Londra pensano di poter colpire da lontanissimo il territorio yemenita con i loro missili a lunga gittata, lanciati da qualche portaerei o da qualche sottomarino, si sbagliano di grosso.
Le navi da guerra NATO bruceranno nel Mar Rosso e non solo lì e la NATO scoprirà che era tutto pronto e che non è lei che conduce questo gioco ma questo gioco viene condotto da decine di paesi che preferiscono essere bombardati piuttosto che tornare sotto il gioco occidentale.
Le tribù yemeniti hanno già chiamato alla mobilitazione totale contro l’aggressione NATO e l’intera forza missilistica del paese è ora in allarme mentre ufficiali yemeniti sono volati a Teheran per concordare con l’Iran, che ha già annunciato che aiuterà lo Yemen, la risposta del paese, inclusi gli obbiettivi da colpire.
Negli ultimi giorni sia la NATO che Israele hanno scoperto con una punta di terrore che la macchina degli altri è già in piena attività. Haaretz qualche giorno fa annunciava che Israele ha iniziato a rinvenire armi cinesi moderne tra le macerie di Gaza mentre solo due giorni fa i russi sono entrati in azione in Siria, abbattendo direttamente loro la maggior parte dei missili che l’aviazione di Tel Aviv aveva lanciato contro Damasco e costringendo gli israeliani non solo ad un secondo tentativo ma addirittura ad un terzo, in pieno giorno.
Non si può fare la pace con chi, strutturalmente, vuole fare la guerra con te. Il Medio Oriente brucerà, è inevitabile, ma i crociati avranno una brutta sorpresa. Di nuovo.
La guerra è l’unica cosa che sanno fare.
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