I media che chiamiamo mainstream stanno diventando patetici, così come i loro “giornalisti”.
Ieri mentre cenavo ho visto circa 10 minuti di Piazza Pulita di Formigli. 10 minuti in cui il “giornalista” si lamentava che la Meloni non rilascia interviste, non va nei programmi televisivi e non risponde alle domande dei… “giornalisti”. Diffonde solo video-comunicati, spesso sui social o per un suo canal, ma così, argomentava il prode “giornalista”, si limita la Democrazia. Gli “altri”, da Renzi a Draghi a GiuseppI, tenevano conferenze stampa e rispondevano alle domande.
Se non fosse uno intelligente potremmo definire Formigli ingenuo ma alla fine era solo patetico. Dovrebbe essere interesse dei politici oppure di chiunque altro andare nelle trasmissioni televisive o farsi intervistare, per poter ottenere l’esposizione che serve loro per comunicare ed anche per fare bella figura. In sostanza, ci deve essere una convenienza per quella persona nell’andare sui media, per ottenere il riconoscimento che loro detengono o che favoriscono.
I media che conoscevamo erano quelli che fornivano l’esposizione, che creavano i personaggi, con i conduttori che diventavano king maker non solo di personaggi pubblici ma addirittura di governi, di partiti e così via.
Ma ora è così?
Ovviamente non lo è più. I giornalisti e conduttori non si arrendono all’idea che i media mainstream oggi siano considerati come i veri artefici dei destini delle persone, specie della Politica, ma che questo non sia più vero. Il loro ruolo è al massimo ininfluente e si ripetono riti che non tengono più conto del fatto che si sia aperto un intero mondo diverso di informazione e di gestione delle informazioni. La comunicazione peer-to-peer non mediata ha cambiato tutto. Per sempre.
Quello che in sostanza Formigli chiedeva al Presidente del Consiglio italiano non è di legittimarsi come avrebbero fatto un tempo, ma di non… portare gli ascolti al sistema dei media mainstream. Si comprava il quotidiano o si vedeva un programma perché magari c’era l’intervista, quando non la partecipazione, del personaggio del momento. Ora il personaggio del momento, che sia una celebrità o un politico, gestisce la propria comunicazione con chi voglia ascoltarlo, senza mediazioni né legittimazioni se non quelle delle persone che decidono di ascoltarlo.
E i media? I media si lamentano che ognuno gestisce la sua comunicazione e loro non fanno più ascolti. Che, a sua volta, significa che non attirano la pubblicità che dovrebbe pagare il loro stipendio. Ecco perché Formigli era sinceramente patetico: perché si lamentava che lui, come gli altri, non potesse dividere quel pezzo di ascolti generato dalle presenze importanti. Non ne avrebbe beneficiato solo lui ma tutto il sistema da cui dipende e lui avrebbe potuto dividere la torta.
Le persone non sono sciocche. La follia psicotica del covid19 e la fascistizzazione della società ha confermato semplicemente quello che si sapeva: questa gente scrive e dice quello che i soldi vogliono che dica e bastano un po’ di soldi per far ballare loro qualsiasi danza.
Solo che i media mainstream hanno perso così tanto di credibilità da essere ormai totalmente inutili tanto che molti personaggi, oltre che le persone, semplicemente li ignorano e non li considerano più influenti in modo sufficiente. Il covid ha poi normalizzato la completa accettazione, persino rivendicata quando prima era nascosta, di un sistema di media che ubbidisce, anche mentendo quando e come sia necessario per ottenere lo scopo politico che si prefiggono.
Non è sempre stato così? Non esattamente. Con qualche sparuta eccezione, il sistema dei media si presentava indipendente e persino a difesa della popolazione ed è drammatico che si sia evoluto in un sistema che fa vanto del diffondere solo le veline governative.
Ma questo è inevitabile e continua a contribuire all’oblio del sistema di mediazione delle informazioni gestito da quelle figure, i “giornalisti”, che sono stati i primi protagonista della disfatta dei media durante il covid19.
Ha fatto scalpore nelle ultime settimane il fatto che il prime time di un network globale come CNN registri ormai 600-900 mila spettatori mentre una diretta di Elon Musk su Twitter sia seguita da 2,5 milioni di utenti.
Come possiamo leggere su Le Parisienne, il problema del sistema dei media “uffiiciali” è ormai indivisibile dagli apparati dei governi e dei loro rappresentanti e non ha più alcun collegamento con quelle persone che un vero sistema di informazione dovrebbe difendere. Il quotidiano francese ci spiega che il governo di Parigi ha pronti altri 30 milioni di euro per il sistema dei media francesi per “compensare i costi legati alla guerra in Ucraina”.
Cioè per avere tenuto la linea del governo e della NATO i media vengono ora ricompensati e questi soldi, considerata la fuga della pubblicità legata al crollo drammatico degli ascolti/vendite, sono ormai la prima e unica fonte di guadagno dell’intero sistema mediatico mainstream che altrimenti dovrebbe semplicemente chiudere.
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