Con la Germania il piano statunitense ha funzionato alla perfezione. La distruzione dei gasdotti Nord Stream 1 e 2 ha messo in ginocchio l’economia tedesca e questo ha reso più conveniente per Berlino accettare la prospettiva della guerra per tentare di battere la Russia e ripristinare le forniture con un nuovo governo russo, piuttosto che accettare il declino totale.
Bloomberg ha recentemente stimato che la Germania dovrà spendere fino a 1.000 miliardi di euro l’anno in più per limitare gli effetti dell’assenza del gas e del petrolio russo sulla propria industria ed economia. Un costo ovviamente insostenibile persino per Berlino che sta quindi vedendo le proprie aziende migrare verso paesi più conveniente come, guarda caso, gli USA che stanno conducendo una aggressiva politica di sgravi fiscali per convincere le aziende tedesche – già motivate dal costo dell’energia che sarà più basso in USA – a spostarsi negli Stati Uniti, depredando e svuotando quindi l’economia tedesca. La sola speranza per Berlino è una rapida sconfitta della Russia che porti ad un cambio di governo oppure una rapida sospensione – che equivalerebbe ad una sconfitta – da parte di Mosca delle attività militari in Ucraina, dettata dall’impossibilità di ottenere i suoi obbiettivi.
Questo indubbio successo statunitense potrebbe convincere Washington a sabotare altri gasdotti, quelli del Sud dell’Europa per costringere altri paesi molto riluttanti come Francia e persino la stessa Italia, nonché la Spagna (che ha recentemente dichiarato che i suoi soldati non combatteranno “mai” contro la Russia) a scegliere anche in questo caso la guerra come opzione più conveniente al declino totale.
A parlare apertamente di questo scenario è stato anche il presidente ungherese Orban: “Se qualcuno saboterà, come ha fatto per il Nord Stream, anche i gasdotti dell’Europa del Sud dai quali arrivano le forniture per l’Ungheria noi non staremo zitti e non nasconderemo la polvere sotto il tappeto come hanno fatto altri. Condurremmo una indagine approfondita e riveleremo tutto”. Un non troppo velato riferimento agli Stati Uniti ed alla figura ridicola fatta dai tedeschi, sabotati dai loro stessi partner.
Per confermare questa posizione l’Ungheria ha poi appoggiato la risoluzione di Russia e Cina all’ONU per l’avvio di una indagine approfondita sulle responsabilità del sabotaggio del Nord Stream.
Nel mirino degli USA potrebbero finire i gasdotti che arrivano in Italia e Spagna.
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