Il governo italiano sta fattivamente addestrando ed armando le milizie paramilitari nazifasciste italiane in Ucraina. L’invio indiscriminato di armi e la presenza, incoraggiata in Italia come in tutto l’Occidente, di mercenari nazifascisti fa si che l’Italia stia effettivamente armando queste unità paramilitari ed addestrandole all’uso di armi pesanti e alle tattiche di combattimento di guerra.
Essendo a conoscenza, ed incoraggiando perfino, del flusso di componenti dei gruppi neonazisti verso l’Ucraina, flusso che non solo non viene contrastato ma che la NATO incoraggia e paga profumatamente, il governo italiano si sta esponendo al rischio di creare delle unità paramilitari con elevato addestramento nell’uso di armi da guerra che torneranno poi in Italia e rischiano di poter mettere a frutto la loro organizzazione ed i loro contatti e che potrebbero persino riportare in Italia parte delle armi usate nel conflitto ed inviate dalla NATO.
Non parliamo di pistole e fucili ma di armi da guerra, bombe e persino sistemi più avanzati. Questi potrebbero essere riportati clandestinamente in Italia ed usati in azioni terroristiche o addirittura in potenziali colpi di stato.
La precedente foto mostra quattro componenti italiani di gruppi paramilitari nazifascisti in Ucraina, parte della “Legione Internazionale” di mercenari, combattere a Bakhmut ed esporre la bandiera della Repubblica di Salò.
Accettare ed incoraggiare che queste persone vengano in contatto con armi e tecniche da guerra e possano poi tornare, indisturbate, in Italia significa esporsi a rischi concreti anche di colpi di stato nazifascisti e segnala una collaborazione, o almeno una compiacenza, tra il governo e questi gruppi.
Un nuovo minimo storico.
Leave a Reply