Che i farmaci spacciati come vaccini non solo non proteggessero quanto veniva reclamizzato e fossero pieni di effetti collaterali e che addirittura la loro efficacia diventasse negativa, cioè favorissero l’infezione invece che proteggere, era cosa ormai nota ed anche facilmente osservabile nel mondo reale.
Ma non capita spesso che la casa produttrice del farmaco finanzi uno studio che lo attesta, come è successo a Moderna. Lo studio in questione, presentato al link di seguito, mostra come l’efficacia (VE, vaccine efficacy) del farmaco di Moderna diventi negativa tra i 90 ed i 150gg dopo la somministrazione quando paragonata a coloro che non hanno mai ricevuto il farmaco (“non vaccinati”). Efficacia negativa significa che l’aver ricevuto il farmaco è un fattore di rischio che rende più probabile l’infezione. Non solo: il farmaco di Moderna mostra questa caratteristica non verso una sola variante ma è consistente nel mostrare una efficacia negativa con più linee evolutive del virus, diventando quindi una caratteristica strutturale.
Un altro successo della ricerca sul covid19.
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