“Il governo israeliano non ci ha informati sugli obbiettivi dell’operazione [Alba]”, confermavano alcuni giornalisti alla luce dell’inizio del nuovo attacco israeliano a Gaza. “Attacco preventivo”, avevano indicato. Ma per prevenire cosa?
Israele è a pochi giorni da una possibile guerra con Hezbollah e forse con il Libano in generale. Tra pochi giorni inizieranno infatti le trivellazioni del giacimento di gas naturale Karish, conteso tra Libano ed Israele e di cui Tel Aviv vuole appropriarsi in esclusiva pur non avendone diritto. In pure stile israeliano visto che lo stato canaglia ha già depredato i palestinesi dei loro diritti sui giacimenti a Gaza.
Il Libano ha proposto di dividere il giacimento e chiesto, anche alla comunità internazionale, di poter trivellare per proprio conto una parte del giacimento se Israele inizierà le trivellazioni di Karish ma Tel Aviv non ci sente: vuole la proprietà esclusiva e semmai cedere o rivendere qualcosa per conto del Libano, di fatto quindi controllando gli introiti di Beirut e potendone bloccare l’accesso in base alle sue volontà ed esigenze.
Israele non solo ha bisogno di risollevare la sua economia morente con l’accesso ad energia a basso costo ma intende anche rivendere il gas estratto a peso d’oro, dati i prezzi attuali provocati dalla guerra in Ucraina, ed infatti ha stretto già accordi con alcuni paesi europei tra cui l’Italia che sta cercando disperatamente di sostituire il gas russo.
Ma Hezbollah, l’unica voce indipendente in Libano, non ci sta ed ha già annunciato che se Israele tenterà di privare i libanesi dei loro giusti guadagni, l’organizzazione attaccherà le piattaforme di estrazione e stoccaggio in mare, affondandole. Hezbollah ha anche pubblicato un video che mostra i droni dell’organizzazione raccogliere immagini delle operazioni israeliane in mare e che promette di attaccarle.
Il Segretario Generale di Hezbollah, Nasrallah, ha promesso che se Israele tenterà di rubare il gas libanese non fornendo accesso a Beirut, gli attacchi saranno inevitabili e che si arriverà fino alla guerra. Mentre i politici libanesi si limitano a protestare vibratamente, Hezbollah parla già di guerra come confermato anche in questo video sulla TV libanese al-Manar.
Israele, che ha promesso di distruggere Beirut se le sue piattaforme verranno attaccate, si deve quindi preparare alla guerra e sta cercando di indebolire preventivamente le fazioni di Gaza che, in caso di guerra con il Libano, sicuramente interverrebbero aprendo un fronte interno. Non risolve però il problema della Siria né quello dell’Iran che hanno promesso di dare supporto in qualsiasi guerra che Israele dovesse trovarsi a combattere contro chiunque di loro.
Gli europei e gli USA ovviamente se ne fregano dei diritti del popolo libanese ed hanno approvato in toto le rivendicazioni israeliane in modo da poter fare con quest’ultima accordi convenienti per importare il gas che serve loro come e più del pane. Anzi, gli USA stanno premendo affinché la UE dichiari Hezbollah “organizzazione terrorista” e questo possa avvantaggiare Israele nel confronto con il partito libanese.
Non servirà perché Hezbollah non ha alcun bisogno delle legittimazione europea né Occidentale. Nel 2006 la guerra in Libano si fermò quando Hezbollah affondò una nave da guerra israeliana usando un missile cinese, lasciando di sasso gli israeliani che in fretta e furia chiusero la guerra che comunque stavano perdendo. Il movimento di Narsrallah ha quindi, come sanno tutti, tutte le possibilità di attaccare e bloccare qualsiasi nave israeliana o piattaforma di estrazione.
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