La storia d’amore tra nazifascismo e Capitalismo è storia antica e va indietro di decenni. E’ stata raccontata meglio di quanto si possa fare qui ma la vera novità introdotta da Febbraio 2022, nell’epoca del post-covid19 che già aveva portato alla distruzione di gran parte delle protezioni offerte dalle costituzioni nate dall’anti-fascismo, è che l’Occidente oggi rivendichi il nazifascismo come un prodotto culturale tutto sommato accettabile perché frutto della nostra evoluzione di persone dell’Ovest.Certo a volte il nazifascismo ha esagerato, diciamo così, però è un concetto che capiamo, che ci appartiene, che rivendichiamo se lo edulcoriamo un po’ e la novità del Febbraio 2022 è che al supporto sotterraneo per il nazifascismo si sostituisca quello esplicito, rivendicato, istituzionalizzato e normalizzato.
Per cui è accettabile dire che vogliamo “accogliere” gli ucraini che scappano dalla guerra perché “sono come noi” e non vogliamo invece quelli che vengono da altre aree del mondo. E’ accettabile dire che la guerra è una cosa grave se combattuta in Europa ma non è un problema se decidiamo di combatterla in altre parti del mondo. L’idea è che il Capitalismo è il nostro sistema e se dobbiamo cambiarlo oltre quello c’è il nazifascismo, quello buono, e che non dobbiamo farci tentare – complice la spaventosa crisi economica – da idee “asiatiche” come il Socialismo ed il Comunismo. Roba da Cina e Unione Sovietica che sono, appunto, paesi asiatici. Cose che culturalmente non distanti da noi e che non ci appartengono. Per noi cambiare può significare solo abbracciare ancora di più il nazifascismo. Perché siamo Occidentali, noi.
Questa situazione non ha altro fine se non quello di bloccare qualsiasi possibile tentazione davanti alla crisi economica e riconoscere ed accettare che la crisi debbano pagarla i lavoratori, come succede sempre nel Capitalismo (occidentale). E allora all’inizio del mese scorso il capo della Federal Reserve Jerome Powell ci ha spiegato quale sarà la ricetta della Federal Reserve davanti alla spaventosa crisi economica che sta arrivando affermando che il mandato della FED oggi è quello di “ridurre i salari” perché “i lavoratori hanno troppo potere sul mercato del lavoro” e che l’inflazione che osserviamo non è dovuta alla crisi economica né alla guerra ma a stipendi dei lavoratori troppo alti.
“Implicazioni per l’inflazione. In realtà gli stipendi impattano per una quota importante per le aziende, specialmente nel settore dei servizi. Gli stipendi stanno crescendo [troppo], i valori più elevati da un po’ di tempo a questa parte. E sono un buon esempio di quanto sia in difficoltà il mercato del lavoro. Il fatto [è] che gli stipendi stiano crescendo ai livelli più elevati da diversi decenni e la ragione è lo sbilanciamento tra domanda e offerta”.
Powell continua facendo capire che i lavoratori hanno ora troppo potere e lo usano per chiedere stipendi più alti ma riuscendo a ridurre gli stipendi si potrà colmare il gap di milioni di posti di lavoro vuoti. Vuoti perché il loro compenso è troppo basso, ovviamente, cosa che Powell si guarda bene dal dire affermando invece che se riuscisse a ridurre gli stipendi degli altri, molti lavoratori sarebbero costretti ad accettare quei lavori mal pagati che oggi non vogliono accettare.
Insomma, il manuale del perfetto capitalista occidentale che vuole far pagare la crisi ai lavoratori, rendendoli più poveri in modo che siano costretti ad accettare lavori più umili e peggio pagati per generare invece i profitti per le aziende.
Un capolavoro.
La trascrizione della conferenza stampa di Powell (in Inglese) è qui 👇🏽👇🏽
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